Primo libro dei Re 10:1-24
Primo libro dei Re 10:1-24 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
La regina di Seba udì la fama che circondava Salomone a motivo del nome del SIGNORE, e venne a metterlo alla prova con degli enigmi. Lei giunse a Gerusalemme con un numerosissimo sèguito, con cammelli carichi di aromi, d’oro in gran quantità e di pietre preziose. Andò da Salomone e gli disse tutto quello che aveva nel suo cuore. Salomone rispose a tutte le domande della regina, e non ci fu nulla che fosse oscuro per il re e che egli non sapesse spiegare. La regina di Seba vide tutta la saggezza di Salomone e la casa che egli aveva costruita, i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servitori, l’organizzazione dei suoi ufficiali e le loro uniformi, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nella casa del SIGNORE. Rimase senza fiato. E disse al re: «Quello che avevo sentito dire nel mio paese della tua situazione e della tua saggezza era dunque vero. Ma non ci ho creduto finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi. Ebbene, non me n’era stata riferita neppure la metà! La tua saggezza e la tua prosperità sorpassano la fama che me n’era giunta! Beata la tua gente, beati questi tuoi servitori, che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza! Sia benedetto il SIGNORE, il tuo Dio, il quale ti ha gradito, mettendoti sul trono d’Israele! Il SIGNORE ti ha fatto re per amministrare il diritto e la giustizia, perché egli nutre per Israele un amore eterno». Poi lei diede al re centoventi talenti d’oro, una grandissima quantità di aromi e delle pietre preziose. Non furono mai più portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Seba al re Salomone. La flotta di Chiram, che portava oro da Ofir, portava anche da Ofir del legno di sandalo in grandissima quantità e delle pietre preziose, e di questo legno di sandalo il re fece delle ringhiere per la casa del SIGNORE e per il palazzo reale, delle arpe e delle cetre per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu più portato, e non se n’è più visto fino a oggi. Tutto quello che la regina di Seba desiderò e chiese, il re Salomone glielo diede, oltre a quello che egli le donò con la sua munificenza sovrana. Poi lei si rimise in cammino, e con i suoi servitori tornò al suo paese. Il peso dell’oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti, oltre a quello che egli percepiva dai mercanti, dal traffico dei negozianti, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese. Il re Salomone fece fare duecento grandi scudi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d’oro, e trecento scudi d’oro battuto più piccoli, per ognuno dei quali impiegò tre mine d’oro; e il re li mise nella casa detta «Foresta del Libano». Il re fece pure un grande trono d’avorio, che rivestì d’oro finissimo. Questo trono aveva sei gradini; la sommità del trono era rotonda dalla parte di dietro; il seggio aveva due bracci, uno di qua e uno di là; presso i due bracci stavano due leoni, e dodici leoni erano sui sei gradini, da una parte e dall’altra. Niente di simile era ancora stato fatto in nessun altro regno. Tutte le coppe del re Salomone erano d’oro, e tutto il vasellame della casa, detta «Foresta del Libano», era d’oro puro. Nulla era d’argento; dell’argento non si faceva alcun conto al tempo di Salomone. Infatti il re aveva in mare una flotta di Tarsis insieme con la flotta di Chiram; e la flotta di Tarsis, una volta ogni tre anni, veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni. Così il re Salomone fu il più grande di tutti i re della terra per ricchezze e per saggezza. E tutto il mondo cercava di vedere Salomone per udire la saggezza che Dio gli aveva messa in cuore.
Primo libro dei Re 10:1-24 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
La regina di Seba udí la fama che circondava *Salomone a motivo del nome del Signore, e venne a metterlo alla prova con degli enigmi. Lei giunse a *Gerusalemme con un numerosissimo séguito, con cammelli carichi di aromi, d'oro in gran quantità, e di pietre preziose. Andò da Salomone e gli disse tutto quello che aveva nel suo cuore. Salomone rispose a tutte le domande della regina, e non ci fu nulla che fosse oscuro per il re e che egli non sapesse spiegare. La regina di Seba vide tutta la saggezza di Salomone e la casa che egli aveva costruita, i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servitori, l'organizzazione dei suoi ufficiali e le loro uniformi, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nella casa del Signore. Rimase senza fiato. E disse al re: «Quello che avevo sentito dire nel mio paese della tua situazione e della tua saggezza era dunque vero. Ma non ci ho creduto finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi. Ebbene, non me n'era stata riferita neppure la metà! La tua saggezza e la tua prosperità sorpassano la fama che me n'era giunta! Beata la tua gente, beati questi tuoi servitori che stanno sempre davanti a te, e ascoltano la tua saggezza! Sia benedetto il Signore, il tuo Dio, il quale ti ha gradito, mettendoti sul trono d'*Israele! Il Signore ti ha fatto re, per amministrare il diritto e la giustizia, perché egli nutre per Israele un amore eterno». Poi lei diede al re centoventi *talenti d'oro, una grandissima quantità di aromi e delle pietre preziose. Non furono mai piú portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Seba al re Salomone. La flotta di Chiram, che portava oro da Ofir, portava anche da Ofir del legno di sandalo in grandissima quantità, e delle pietre preziose, e di questo legno di sandalo il re fece delle ringhiere per la casa del Signore e per il palazzo reale, delle arpe e delle cetre per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu piú portato, e non se n'è piú visto fino a oggi. Tutto quello che la regina di Seba desiderò e chiese, il re Salomone glielo diede, oltre a quello che egli le donò con la sua munificenza sovrana. Poi lei si rimise in cammino, e con i suoi servitori tornò al suo paese. Il peso dell'oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti, oltre a quello che egli percepiva dai mercanti, dal traffico dei negozianti, da tutti i re d'Arabia e dai governatori del paese. Il re Salomone fece fare duecento grandi scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento *sicli d'oro, e trecento scudi d'oro battuto piú piccoli, per ognuno dei quali impiegò tre *mine d'oro; e il re li mise nella casa detta «Foresta del Libano». Il re fece pure un gran trono d'avorio, che rivestí d'oro finissimo. Questo trono aveva sei gradini; la sommità del trono era rotonda dalla parte di dietro; il seggio aveva due bracci, uno di qua e uno di là; presso i due bracci stavano due leoni, e dodici leoni erano sui sei gradini, da una parte e dall'altra. Niente di simile era ancora stato fatto in nessun altro regno. Tutte le coppe del re Salomone erano d'oro, e tutto il vasellame della casa, detta «Foresta del Libano», era d'oro puro. Nulla era d'argento; dell'argento non si faceva alcun conto al tempo di Salomone. Infatti il re aveva in mare una flotta di Tarsis insieme con la flotta di Chiram; e la flotta di Tarsis, una volta ogni tre anni, veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni. Cosí il re Salomone fu il piú grande di tutti i re della terra per ricchezze e per saggezza. E tutto il mondo cercava di veder Salomone per udire la saggezza che Dio gli aveva messa in cuore.
Primo libro dei Re 10:1-24 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
La regina di Saba, udita la fama di Salomone, venne da lui per mettere alla prova la sua sapienza con alcuni enigmi. Si recò a Gerusalemme accompagnata da un grande corteo, con molti cammelli carichi di profumi, oro in abbondanza e pietre preziose. Andò da Salomone e lo interrogò su tutti i problemi che la interessavano. Il re Salomone rispose a tutte le sue domande; non c’era niente che non sapesse, poteva risolvere qualunque problema. La regina di Saba si rese conto della saggezza di Salomone, vide il suo palazzo, i cibi della sua tavola, le abitudini dei suoi ministri, l’organizzazione dei suoi funzionari e le loro divise, i maggiordomi e i sacrifici che Salomone offriva nel tempio. Di fronte a tutto questo, per l’ammirazione restò senza parole. Allora disse al re Salomone: «Era proprio vero quel che avevo sentito dire nella mia terra su di te e sulla tua saggezza! Io non potevo crederci, ma ora sono venuta e l’ho visto con i miei occhi. Non mi avevano raccontato neppure metà di quel che vedo. La tua saggezza e la tua prosperità sono molto più grandi di quel che mi era stato riferito. Beate le tue mogli e i tuoi funzionari, che stanno sempre qui con te e possono ascoltare i tuoi discorsi pieni di saggezza! Sia benedetto il Signore, il tuo Dio, che ti ha voluto a capo d'Israele. Il Signore ha manifestato per Israele il suo amore senza fine quando ti ha fatto re perché tu mantenga la legge e la giustizia». Poi la regina di Saba regalò a Salomone più di quattro tonnellate d'oro, una gran quantità di profumi e pietre preziose. Nessuno ha mai regalato tanti profumi, quanti ne diede la regina a Salomone. Inoltre, la flotta di Chiram, che trasportava l’oro da Ofir, portò legname pregiato e grandi quantità di pietre preziose. Con questo legname il re fece fabbricare delle ringhiere per il tempio e per la reggia, cetre e arpe per i suoi musicisti. Non fu mai più portato legno come quello. Da allora non se n’è più visto. Il re Salomone diede alla regina di Saba tutto quel che lei desiderava; aggiunse anche altri regali, con la generosità che gli era propria. Poi la regina di Saba fece ritorno alla sua terra con tutto il suo seguito. Ogni anno entravano nelle casse di Salomone quasi ventitré tonnellate d'oro, senza contare le tasse pagate dai mercanti, il ricavato dei traffici commerciali e i tributi dei re dell'occidente e dei governatori dei distretti d'Israele. Salomone fece fabbricare duecento grandi scudi, ricoperti d'oro battuto. Furono necessari circa sei chili e mezzo d'oro per ogni scudo. Ne fece fare anche altri trecento più piccoli, sempre ricoperti d'oro battuto. Per ognuno ci vollero quasi tre chili d'oro. Gli scudi vennero collocati nella ‘Casa della Foresta del Libano’. Salomone fece costruire anche un grande trono decorato d'avorio e ricoperto d'oro purissimo. Sei gradini portavano al trono, che aveva uno schienale rotondo. Accanto ai due braccioli c’erano due figure di leoni. C’erano anche sei leoni per parte, ai lati degli scalini. In nessun regno è mai esistito un trono simile. Tutte le coppe del re Salomone erano d'oro. Anche tutte le stoviglie della ‘Casa della Foresta del Libano’ erano d'oro puro. Non c’erano oggetti d'argento, perché al tempo di Salomone non era considerato prezioso. Oltre alla flotta di Chiram, Salomone poteva disporre anche di navi d'alto mare. Ogni tre anni queste navi tornavano cariche d'oro, argento, avorio, scimmie, pavoni. Per le sue ricchezze e per la sua saggezza, Salomone fu il più grande di tutti i re della terra. Gente d'ogni paese desiderava venire a conoscere la saggezza che Dio gli aveva dato.
Primo libro dei Re 10:1-24 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ORA la regina di Seba, avendo intesa la fama di Salomone nel Nome del Signore, venne per far prova di lui con enimmi. Ed entrò in Gerusalemme con un grandissimo seguito e con cammelli carichi di aromati, e con grandissima quantità d'oro, e di pietre preziose; e venne a Salomone, e parlò con lui di tutto ciò ch'ella avea nel cuore. E Salomone le dichiarò tutto quello ch'ella propose; ei non vi fu cosa alcuna occulta al re, ch'egli non le dichiarasse. Laonde le regina di Seba, veggendo tutta la sapienza di Salomone, e la casa ch'egli avea edificata; e le vivande della sua tavola, e le stanze de' suoi servitori, e l'ordine del servire de' suoi ministri, e i lor vestimenti, e i suoi coppieri, e gli olocausti ch'egli offeriva nella Casa del Signore, svenne tutta. E disse al re: Ciò che io avea inteso nel mio paese de' fatti tuoi, e della tua sapienza, era ben la verità. Ma io non credeva quello che se ne diceva, finchè io non son venuta, e che gli occhi miei non l'hanno veduto; ora ecco, non me n'era stata rapportata la metà; tu sopravanzi in sapienza ed in eccellenza la fama che io ne avea intesa. Beati gli uomini tuoi; beati questi tuoi servitori, che stanno del continuo davanti a te, che odono la tua sapienza. Sia benedetto il Signore Iddio tuo, il quale ti ha gradito, per metterti sopra il trono d'Israele, per l'amor che il Signore porta in eterno ad Israele; e ti ha costituito re, per far ragione e giustizia. Poi ella donò al re centoventi talenti d'oro, e gran quantità d'aromati, e di pietre preziose. Mai più non vennero cotali aromati, in gran quantità, come la regina di Seba ne donò al re Salomone. (Il navilio di Hiram, che portava d'Ofir dell'oro, portò anche d'Ofir del legno d'Almugghim, in gran quantità, e delle pietre preziose; ed il re fece di quel legno d'Almugghim delle sponde alla Casa del Signore, ed alla casa reale, e delle cetere, e de' salteri per li cantori; tal legno d'Almugghim non era mai più venuto, e mai più, fino a quel giorno, non era stato veduto.) Il re Salomone altresì donò alla regina di Seba tutto ciò ch'ella ebbe a grado, e che gli chiese; oltre a quello che le donò secondo il poter del re. Poi ella si rimise in cammino; e, co' suoi servitori, se ne andò al suo paese. ORA il peso dell'oro, che veniva ogni anno a Salomone, era di seicensessantasei talenti d'oro; oltre a quello che traeva da' gabellieri, e dal traffico de' mercatanti di spezierie, e da tutti i re dell'Arabia, e da' principali signori del paese. Onde il re Salomone fece fare dugento pavesi d'oro battuto, in ciascuno de' quali impiegò siecento sicli d'oro; e trecento scudi d'oro battuto, in ciascuno de' quali impiegò tre mine d'oro. E il re li mise nella casa del bosco del Libano. Il re fece, oltre a ciò, un gran trono d'avorio, il quale egli coperse d'oro fino. Quel trono avea sei gradi, e la parte disopra di esso era rotonda di dietro, e nel luogo del seggio v'erano degli appoggiatoi, di qua e di là, e due leoni erano posti presso di quegli appoggiatoi. V'erano eziandio dodici leoni, posti quivi sopra i sei gradi, di qua e di là. Niun tale trono fu giammai fatto in alcun regno. E tutti i vasellamenti della credenza del re Salomone erano d'oro; parimente tutti i vasellamenti della casa del Bosco del Libano erano d'oro fino; nulla era d'argento; l'argento non era in alcuna stima al tempo di Salomone. Perciocchè il re avea il navilio di Tarsis nel mare, insieme col navilio di Hiram. Il navilio di Tarsis veniva di tre in tre anni una volta, portando oro ed argento, avorio, e scimmie, e pappagalli. Così il re Salomone fu, in ricchezze ed in sapienza, il più grande di tutti i re della terra. E tutta la terra ricercava di veder Salomone, per intender la sua sapienza, la quale Iddio gli avea messa nel cuore.