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EVANGELO DI S. GIOVANNI 18

18
Gesù arrestato in Ghetsemane
(Mat. 26.36,47-56 e rif.)
1GESÙ, avendo dette queste cose, uscì co' suoi discepoli, e andò di là dal torrente di Chedron, ove era un orto, nel quale entrò egli ed i suoi discepoli.
2Or Giuda, che lo tradiva, sapeva anch'egli il luogo; perciocchè Gesù s'era molte volte accolto là co' suoi discepoli#Luc. 21.37; 22.39.. 3Giuda adunque, presa la schiera, e de' sergenti, da' principali sacerdoti, e da' Farisei, venne là con lanterne, e torce, ed armi.
4Laonde Gesù, sapendo tutte le cose che gli avverrebbero, uscì, e disse loro: Chi cercate? 5Essi gli risposero: Gesù il Nazareo. Gesù disse loro: Io son desso. Or Giuda che lo tradiva era anch'egli presente con loro. 6Come adunque egli ebbe detto loro: Io son desso, andarono a ritroso, e caddero in terra.
7Egli adunque di nuovo domandò loro: Chi cercate? Essi dissero: Gesù il Nazareo. 8Gesù rispose: Io vi ho detto ch'io son desso; se dunque cercate me, lasciate andar costoro. 9Acciocchè si adempiesse ciò ch'egli avea detto: Io non ho perduto alcuno di coloro che tu mi hai dati#Giov. 17.12..
10E Simon Pietro, avendo una spada, la trasse, e percosse il servitore del sommo sacerdote, e gli ricise l'orecchio destro; or quel servitore avea nome Malco. 11E Gesù disse a Pietro: Riponi la tua spada nella guaina; non berrei io il calice il quale il Padre mi ha dato?
Gesù dinanzi al Sinedrio. Pietro lo rinnega tre volte
(Mat. 26.57-75 e rif.)
12LA schiera adunque, e il capitano, e i sergenti de' Giudei, presero Gesù, e lo legarono. 13E prima lo menarono ad Anna; perciocchè egli era suocero di Caiafa, il quale era sommo sacerdote di quell'anno; ed Anna lo rimandò legato a Caiafa, sommo sacerdote. 14Or Caiafa era quel che avea consigliato a' Giudei, ch'egli era utile che un uomo morisse per lo popolo#Giov. 11.50..
15Or Simon Pietro ed un altro discepolo seguitavano Gesù; e quel discepolo era noto al sommo sacerdote, laonde egli entrò con Gesù nella corte del sommo sacerdote. 16Ma Pietro stava di fuori alla porta. Quell'altro discepolo adunque, ch'era noto al sommo sacerdote, uscì, e fece motto alla portinaia, e fece entrar Pietro. 17E la fante portinaia disse a Pietro: Non sei ancor tu de' discepoli di quest'uomo? Egli disse: Non sono. 18Ora i servitori, e i sergenti, stavano quivi ritti, avendo accesi de' carboni, e si scaldavano, perciocchè faceva freddo; e Pietro stava in piè con loro, e si scaldava.
19Or il sommo sacerdote domandò Gesù intorno a' suoi discepoli, ed alla sua dottrina. 20Gesù gli rispose: Io ho apertamente parlato al mondo; io ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, ove i Giudei si raunano d'ogni luogo, e non ho detto niente in occulto#Is. 45.19; 48.16.. 21Perchè mi domandi tu#Giov. 5.31.? domanda coloro che hanno udito ciò ch'io ho lor detto; ecco, essi sanno le cose ch'io ho dette.
22Ora quando Gesù ebbe dette queste cose, un de' sergenti, ch'era quivi presente, gli diede una bacchettata#1 Re. 22.24. Fat. 23.2 ecc., dicendo: Così rispondi tu al sommo sacerdote? 23Gesù gli rispose: Se io ho mal parlato, testimonia del male; ma, se ho parlato bene, perchè mi percuoti? 24Anna adunque l'avea rimandato legato a Caiafa, sommo sacerdote.
25E Simon Pietro era quivi presente, e si scaldava. Laonde gli dissero: Non sei ancor tu de' suoi discepoli? Ed egli lo negò, e disse: Non sono. 26Ed uno dei servitori del sommo sacerdote, parente di colui a cui Pietro avea tagliato l'orecchio#ver. 10., disse: Non ti vidi io nell'orto con lui? 27E Pietro da capo lo negò, e subito il gallo cantò.
Gesù dinanzi a Pilato
(Mat. 27.1,2,11-31 e rif.)
28POI menarono Gesù da Caiafa nel palazzo; or era mattina, ed essi non entrarono nel palazzo, per non contaminarsi#Fat. 10.28; 11.3., ma per poter mangiar la pasqua#Giov. 19.14..
29Pilato adunque uscì a loro, e disse: Quale accusa portate voi contro a quest'uomo? 30Essi risposero, e gli dissero: Se costui non fosse malfattore, noi non te l'avremmo dato nelle mani. 31Laonde Pilato disse loro: Pigliatelo voi, e giudicatelo secondo la vostra legge#Fat. 24.6.. Ma i Giudei gli dissero: A noi non è lecito di far morire alcuno. 32Acciocchè si adempiesse quello che Gesù avea detto, significando di qual morte morrebbe#Mat. 20.19. Giov. 12.32,33..
33Pilato adunque rientrò nel palazzo, e chiamò Gesù, e gli disse: Se' tu il Re de' Giudei? 34Gesù gli rispose: Dici tu questo da te stesso, o pur te l'hanno altri detto di me? 35Pilato gli rispose: Son io Giudeo? la tua nazione, e i principali sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani; che hai tu fatto? 36Gesù rispose#1 Tim. 6.13.: Il mio regno non è di questo mondo#Dan. 2.44; 7.14 e rif. Luc. 12.14. Giov. 6.15.; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei ministri contenderebbero#Mat. 26.53., acciocchè io non fossi dato in man de' Giudei; ma ora il mio regno non è di qui. 37Laonde Pilato gli disse: Dunque sei tu Re? Gesù rispose: Tu il dici; perciocchè io son Re; per questo sono io nato, e per questo son venuto nel mondo, per testimoniar della verità; chiunque è della verità ascolta la mia voce#Giov. 8.47 e rif.. 38Pilato gli disse: Che cosa è verità?
E detto questo, di nuovo uscì a' Giudei, e disse loro: Io non trovo alcun misfatto in lui#Giov. 19.4,6.. 39Or voi avete una usanza ch'io vi liberi uno nella pasqua; volete voi adunque ch'io vi liberi il Re de' Giudei? 40E tutti gridarono di nuovo, dicendo: Non costui, anzi Barabba. Or Barabba era un ladrone.

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EVANGELO DI S. GIOVANNI 18: DB1885

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