Logo YouVersion
Icona Cerca

EVANGELO DI S. MARCO 14

14
Il consulto de' sacerdoti
(Mat. 26.3-5 e rif.)
1ORA, due giorni appresso, era la pasqua, e la festa degli azzimi; e i principali sacerdoti, e gli Scribi, cercavano il modo di pigliar Gesù con inganno, e di ucciderlo. 2Ma dicevano: Non lo facciam nella festa, che talora non vi sia qualche tumulto del popolo.
Il convito di Betania
(Mat. 26.6-13 e rif.)
3OR essendo egli in Betania, in casa di Simone lebbroso, mentre era a tavola, venne una donna, avendo un alberello d'olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo; e, rotto l'alberello, glielo versò sopra il capo. 4Ed alcuni indegnarono tra sè stessi, e dissero: Perchè si è fatta questa perdita di quest'olio? 5Poichè si sarebbe potuto venderlo più di trecento denari, e quelli darli a' poveri. E fremevano contro a lei.
6Ma Gesù disse: Lasciatela; perchè le date voi noia? ella ha fatta una buona opera inverso me. 7Perciocchè, sempre avete i poveri con voi; e quando vorrete, potete far loro del bene; ma me non mi avete sempre. 8Ella ha fatto ciò che per lei si poteva; ella ha anticipato d'ungere il mio corpo, per una imbalsamatura. 9Io vi dico in verità, che per tutto il mondo, dovunque questo evangelo sarà predicato, sarà eziandio raccontato ciò che costei ha fatto, in memoria di lei.
Il prezzo del tradimento
(Mat. 26.14-16 e rif.)
10ALLORA Giuda Iscariot, l'un dei dodici, andò a' principali sacerdoti, per darlo lor nelle mani. 11Ed essi, udito ciò, si rallegrarono, e promisero di dargli denari. Ed egli cercava il modo di tradirlo opportunamente.
L'ultima pasqua; la Santa Cena
(Mat. 26.17-30 e rif.)
12ORA, nel primo giorno della festa degli azzimi, quando si sacrificava la pasqua, i suoi discepoli gli dissero: Dove vuoi che andiamo ad apparecchiarti da mangiar la pasqua? 13Ed egli mandò due de' suoi discepoli, e disse loro: Andate nella città, e voi scontrerete un uomo, portando un testo pieno d'acqua; seguitelo. 14E, dovunque egli sarà entrato, dite al padron della casa: Il Maestro dice: Ov'è la stanza, dov'io mangerò la pasqua co' miei discepoli? 15Ed egli vi mostrerà una gran sala acconcia, tutta presta; preparateci quivi la pasqua. 16E i suoi discepoli andarono, e vennero nella città, e trovarono come egli avea lor detto; ed apparecchiarono la pasqua.
17Ed egli, quando fu sera, venne co' dodici. 18E, mentre erano a tavola, e mangiavano, Gesù disse: Io vi dico in verità, che l'un di voi, il qual mangia meco, mi tradirà. 19Ed essi presero ad attristarsi, e a dirgli ad uno ad uno: Sono io desso? 20Ed egli, rispondendo, disse loro: Egli è uno de' dodici, il quale intinge meco nel piatto. 21Certo, il Figliuol dell'uomo se ne va, siccome egli è scritto di lui; ma guai a quell'uomo, per cui il Figliuol dell'uomo è tradito! ben sarebbe stato per lui di non esser mai nato.
22E mentre essi mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe, e lo diede loro, e disse: Prendete, mangiate; quest'è il mio corpo. 23Poi, preso il calice, e rese grazie, lo diede loro; e tutti ne bevvero. 24Ed egli disse loro: Quest'è il mio sangue, che è il sangue del nuovo patto, il quale è sparso per molti. 25Io vi dico in verità, che io non berrò più del frutto della vigna, fino a quel giorno che io lo berrò nuovo nel regno di Dio.
26E dopo ch'ebbero cantato l'inno, se ne uscirono al monte degli Ulivi.
Pietro avvisato
(Mat. 26.31-35 e rif.)
27E GESÙ disse loro: Voi tutti sarete scandalezzati in me questa notte; perciocchè egli è scritto: Io percoterò il Pastore, e le pecore saranno disperse. 28Ma dopo che sarò risuscitato, io andrò dinanzi a voi in Galilea.
29E Pietro gli disse: Avvegnachè tutti gli altri#Giov. 21.15. sieno scandalezzati di te, io però non lo sarò. 30E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi, in questa stessa notte, avanti che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte#ver. 14.68,72.. 31Ma egli vie più fermamente diceva: Quantunque mi convenisse morir teco, non però ti rinnegherò. Il simigliante dicevano ancora tutti gli altri.
Gesù in Ghetsemane
(Mat. 26.36-46 e rif.)
32POI vennero in un luogo detto Ghetsemane; ed egli disse a' suoi discepoli: Sedete qui, finchè io abbia orato.
33E prese seco Pietro, e Giacomo, e Giovanni; e cominciò ad essere spaventato e gravemente angosciato. 34E disse loro: L'anima mia è occupata di tristizia infino alla morte; dimorate qui, e vegliate. 35E andato un poco innanzi, si gettò in terra, e pregava che, se era possibile, quell'ora passasse oltre da lui. 36E disse: Abba, Padre#Rom. 8.15. Gal. 4.6., ogni cosa ti è possibile#Ebr. 5.7.; trasporta via da me questo calice; ma pure, non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi.
37Poi venne, e trovò i discepoli che dormivano, e disse a Pietro: Simone, dormi tu? non hai tu potuto vegliar pure un'ora? 38Vegliate, ed orate, che non entriate in tentazione; bene è lo spirito pronto, ma la carne è debole.
39E di nuovo andò, ed orò, dicendo le medesime parole.
40E tornato, trovò i discepoli, che di nuovo dormivano; perciocchè i loro occhi erano aggravati; e non sapevano che rispondergli.
41Poi venne la terza volta, e disse loro: Dormite pur da ora innanzi, e riposatevi; basta! l'ora è venuta; ecco, il Figliuol dell'uomo è dato nelle mani dei peccatori. 42Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino.
Arresto di Gesù
(Mat. 26.47-56 e rif.)
43ED in quello stante, mentre egli parlava ancora, giunse Giuda, l'uno de' dodici, e con lui una gran turba, con ispade, ed aste, da parte de' principali sacerdoti, degli Scribi, e degli anziani. 44Or colui che lo tradiva avea dato loro un segnale, dicendo: Colui il quale io avrò baciato è desso; pigliatelo, menatelo sicuramente. 45E come fu giunto, subito si accostò a lui, e disse: Ben ti sia, Maestro! e lo baciò. 46Allora coloro gli misero le mani addosso, e lo presero.
47Ed un di coloro ch'erano quivi presenti trasse la spada, e percosse il servitore del sommo sacerdote, e gli spiccò l'orecchio.
48E Gesù fece lor motto, e disse: Voi siete usciti con ispade, e con aste, come contro ad un ladrone, per pigliarmi. 49Io era tuttodì appresso di voi insegnando nel tempio, e voi non mi avete preso: ma ciò è avvenuto, acciocchè le scritture sieno adempiute.
50E tutti, lasciatolo, se ne fuggirono.
51Ed un certo giovane lo seguitava, involto d'un panno lino sopra la carne ignuda, e i fanti lo presero. 52Ma egli, lasciato il panno, se ne fuggì da loro, ignudo.
Gesù davanti al Sinedrio
(Mat. 26.57-68 e rif.)
53ED essi ne menarono Gesù al sommo sacerdote; appresso il quale si raunarono insieme tutti i principali sacerdoti, e gli anziani, e gli Scribi.
54E Pietro lo seguitava da lungi, fin dentro alla corte del sommo sacerdote; ove si pose a sedere co' sergenti, e si scaldava al fuoco.
55Or i principali sacerdoti, e tutto il concistoro, cercavan testimonianza contro a Gesù, per farlo morire; e non ne trovavano alcuna. 56Perciocchè molti dicevano falsa testimonianza contro a lui; ma le loro testimonianze non eran conformi.
57Allora alcuni, levatisi, disser falsa testimonianza contro a lui, dicendo: 58Noi l'abbiamo udito che diceva: Io disfarò questo tempio, fatto d'opera di mano#Fat. 7.48; 17.24. Ebr. 9.11,24., e in tre giorni ne riedificherò un altro, che non sarà fatto d'opera di mano. 59Ma, non pur così la lor testimonianza era conforme.
60Allora il sommo sacerdote, levatosi in piè quivi in mezzo, domandò a Gesù, dicendo: Non rispondi tu nulla? che testimoniano costoro contro a te? 61Ma egli tacque, e non rispose nulla.
Da capo il sommo sacerdote lo domandò, e gli disse: Sei tu il Cristo, il Figliuol del Benedetto? 62E Gesù disse: , io lo sono; e voi vedrete il Figliuol dell'uomo sedere alla destra della Potenza, e venire con le nuvole del cielo.
63E il sommo sacerdote, stracciatesi le vesti, disse: Che abbiam noi più bisogno di testimoni? 64Voi avete udita la bestemmia; che ve ne pare? E tutti lo condannarono, pronunziando ch'egli era reo di morte.
65Ed alcuni presero a sputargli addosso, ed a velargli la faccia, e a dargli delle guanciate, e a dirgli: Indovina. Ed i sergenti gli davan delle bacchettate.
Gesù rinnegato da Pietro
(Mat. 26.69-75 e rif.)
66ORA, essendo Pietro nella corte di sotto, venne una delle fanti del sommo sacerdote. 67E veduto Pietro che si scaldava, lo riguardò in viso, e disse: Ancora tu eri con Gesù Nazareno. 68Ma egli lo negò, dicendo: Io non lo conosco, e non so ciò che tu ti dica. Ed uscì fuori all'antiporto, e il gallo cantò.
69E la fante, vedutolo di nuovo, cominciò a dire a quelli ch'eran quivi presenti: Costui è di quelli. 70Ma egli da capo lo negò.
E poco stante, quelli ch'eran quivi disser di nuovo a Pietro: Veramente tu sei di quelli; perciocchè tu sei Galileo, e la tua favella ne ha la somiglianza. 71Ma egli prese a maledirsi, ed a giurare: Io non conosco quell'uomo che voi dite.
72E il gallo cantò la seconda volta; e Pietro si ricordò della parola che Gesù gli avea detta: Avanti che il gallo canti due volte, tu mi rinnegherai tre volte. E si mise a piangere.

Attualmente Selezionati:

EVANGELO DI S. MARCO 14: DB1885

Evidenziazioni

Condividi

Copia

None

Vuoi avere le tue evidenziazioni salvate su tutti i tuoi dispositivi?Iscriviti o accedi