Seconda lettera ai Corinzi 8:1-15
Seconda lettera ai Corinzi 8:1-15 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Ora, fratelli, vogliamo farvi conoscere la grazia che Dio ha concessa alle chiese di Macedonia, perché nelle molte tribolazioni con cui sono state provate, la loro gioia incontenibile e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nelle ricchezze della loro generosità. Infatti io ne rendo testimonianza; hanno dato volentieri secondo i loro mezzi, anzi, oltre i loro mezzi, chiedendoci con molta insistenza il favore di partecipare alla sovvenzione destinata ai santi. E non soltanto hanno contribuito come noi speravamo, ma prima hanno dato se stessi al Signore e poi a noi, per la volontà di Dio. Così noi abbiamo esortato Tito a completare, anche tra voi, quest’opera di grazia, come l’ha iniziata. Ma siccome abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo e nell’amore che avete per noi, vedete di abbondare anche in quest’opera di grazia. Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l’esempio dell’altrui premura, anche la sincerità del vostro amore. Infatti voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventare ricchi. Io do, a questo proposito, un consiglio utile a voi che, dall’anno scorso, avete cominciato per primi non solo ad agire ma anche ad avere il desiderio di fare: fate ora in modo di portare a termine il vostro agire; come foste pronti nel volere, siate tali anche nel realizzarlo secondo le vostre possibilità. La buona volontà, quando c’è, è gradita in ragione di quello che uno possiede e non di quello che non ha. Infatti non si tratta di mettere voi nel bisogno per dare sollievo agli altri, ma di seguire un principio di uguaglianza; nelle attuali circostanze la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, perché la loro abbondanza supplisca altresì al vostro bisogno, affinché ci sia uguaglianza, secondo quel che è scritto: «Chi aveva raccolto molto non ne ebbe di troppo, e chi aveva raccolto poco non ne ebbe troppo poco».
Seconda lettera ai Corinzi 8:1-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Ora, fratelli, vogliamo farvi conoscere la grazia che Dio ha concessa alle chiese di Macedonia, perché nelle molte tribolazioni con cui sono state provate, la loro gioia incontenibile e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nelle ricchezze della loro generosità. Infatti, io ne rendo testimonianza, hanno dato volentieri, secondo i loro mezzi, anzi, oltre i loro mezzi, chiedendoci con molta insistenza il favore di partecipare alla sovvenzione destinata ai santi. E non soltanto hanno contribuito come noi speravamo, ma prima hanno dato sé stessi al Signore e poi a noi, per la volontà di Dio. Cosí, noi abbiamo esortato *Tito a completare, anche tra voi, quest'opera di grazia, come l'ha iniziata. Ma siccome abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo e nell'amore che avete per noi, vedete di abbondare anche in quest'opera di grazia. Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l'esempio dell'altrui premura, anche la sincerità del vostro amore. Infatti voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesú Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi. Io do, a questo proposito, un consiglio utile a voi che, dall'anno scorso, avete cominciato per primi non solo ad agire ma anche ad avere il desiderio di fare: fate ora in modo di portare a termine il vostro agire; come foste pronti nel volere, siate tali anche nel realizzarlo secondo le vostre possibilità. La buona volontà, quando c'è, è gradita in ragione di quello che uno possiede e non di quello che non ha. Infatti non si tratta di mettere voi nel bisogno per dare sollievo agli altri, ma di seguire un principio di uguaglianza; nelle attuali circostanze, la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, perché la loro abbondanza supplisca altresí al vostro bisogno, affinché ci sia uguaglianza, secondo quel che è scritto: «Chi aveva raccolto molto non ne ebbe di troppo, e chi aveva raccolto poco, non ne ebbe troppo poco».
Seconda lettera ai Corinzi 8:1-15 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Fratelli, desidero farvi conoscere quel che la grazia di Dio ha compiuto nelle chiese che sono in *Macedonia. Quei credenti sono stati duramente provati dalle sofferenze, tuttavia hanno conservato una grande serenità, e malgrado la loro estrema povertà, sono stati veramente generosi. Vi assicuro che hanno offerto volentieri aiuti secondo le loro possibilità; anzi, hanno fatto anche di più. Con grande insistenza mi hanno chiesto il privilegio di partecipare anch’essi all’invio di aiuti per i credenti di Gerusalemme. Sono andati molto al di là di quanto speravo: prima hanno offerto se stessi al Signore e poi, ubbidendo a Dio, si sono messi a mia disposizione. Per questo ho chiesto a Tito di aiutarvi a condurre a termine questo generoso impegno come l’aveva avviato. Voi avete di tutto e in abbondanza: la fede, il dono della parola, la conoscenza, un grande entusiasmo, e fra voi c’è quell’amore che vi ho insegnato ad avere. Fate in modo di essere ricchi anche in questo impegno generoso. Non vi sto dando un ordine: vi ricordo la premura che gli altri hanno avuto, per vedere se anche il vostro amore è genuino. Voi conoscete la generosità del Signore nostro Gesù Cristo: per amor vostro, lui che era ricco, si è fatto povero per farvi diventare ricchi con la sua povertà. Al riguardo vi do questo consiglio: voi che sin dall’anno scorso avete incominciato non soltanto ad agire, ma anche a volere questa iniziativa, fate ora in modo di portarla a termine. Come siete stati pronti nel prendere l’iniziativa, siatelo anche nel realizzarla con i mezzi che avete a disposizione. Perché il risultato è gradito a Dio, se chi dona ci mette buona volontà. E Dio tiene conto di quel che uno possiede, non certo di quel che non ha. Questa colletta infatti non ha lo scopo di ridurre voi in miseria perché altri stiano bene: la si fa per raggiungere una certa uguaglianza. In questo momento voi siete nell’abbondanza e perciò potete recare aiuto a loro che sono nella necessità. In un altro momento saranno loro, nella loro abbondanza, ad aiutare voi nelle vostre difficoltà. Così ci sarà sempre uguaglianza, come dice la *Bibbia: Chi aveva raccolto molto non ebbe di più; chi aveva raccolto poco non ebbe di meno.
Seconda lettera ai Corinzi 8:1-15 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ORA, fratelli, noi vi facciamo assapere la grazia di Dio, ch'è stata data nelle chiese della Macedonia; cioè: che in molta prova d'afflizione, l'abbondanza della loro allegrezza, e la lor profonda provertà è abbondata nelle ricchezze della loro liberalità. Poichè, secondo il poter loro, io ne rendo testimonianza, anzi, sopra il poter loro, sono stati volonterosi. Pregandoci, con molti conforti, d'accettar la grazia, e la comunione di questa sovvenzione che è per li santi. Ed hanno fatto, non solo come speravamo; ma imprima si son donati loro stessi al Signore; ed a noi, per la volontà di Dio. Talchè noi abbiamo esortato Tito che, come innanzi ha cominciato, così ancora compia eziandio presso voi questa grazia. Ma, come voi abbondate in ogni cosa, in fede, e in parola, ed in conoscenza, e in ogni studio, e nella carità vostra inverso noi; fate che abbondiate ancora in questa grazia. Io non lo dico per comandamento; ma per lo studio degli altri, facendo prova ancora della schiettezza della vostra carità. Perciocchè voi sapete la grazia del Signor nostro Gesù Cristo, come, essendo ricco, si è fatto povero per voi; acciocchè voi arricchiste per la sua povertà. E do consiglio in questo; perciocchè questo è utile a voi, i quali non soltanto avete cominciato a fare, ma già ne avevate l'intenzione, fin dall'anno passato. Ora, compiete dunque eziandio il fare; acciocchè, come vi è stata la prontezza del volere, così ancora vi sia il compiere secondo il vostro avere. Perciocchè, se vi è la prontezza dell'animo, uno è accettevole secondo ciò ch'egli ha, e non secondo ciò ch'egli non ha. Poichè questo non si fa acciocchè vi sia alleggiamento per altri, ed aggravio per voi; ma, per far par pari, al tempo presente le vostra abbondanza sarà impiegata a sovvenire alla loro inopia. Acciocchè altresì la loro abbondanza sia impiegata a sovvenire alla vostra inopia; affinchè vi sia ugualità; secondo che è scritto: Chi ne avea raccolto assai, non n'ebbe di soverchio; e chi poco, non n'ebbe mancamento.