Lettera ai Galati 3:11-22
Lettera ai Galati 3:11-22 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede. Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse». Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»), affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso. Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: quando un testamento è stato validamente concluso, pur essendo soltanto un atto umano, nessuno lo annulla o vi aggiunge qualcosa. Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: «E alle progenie», come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: «E alla tua progenie», che è Cristo. Ecco quello che voglio dire: un testamento che Dio ha stabilito anteriormente, non può essere annullato, in modo da rendere vana la promessa, dalla legge sopraggiunta quattrocentotrent’anni più tardi. Perché se l’eredità viene dalla legge, essa non viene più dalla promessa; Dio, invece, concesse questa grazia ad Abraamo, mediante la promessa. Perché dunque la legge? Essa fu aggiunta a causa delle trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa; e fu promulgata per mezzo di angeli, per mano di un mediatore. Ora, un mediatore non è mediatore di uno solo; Dio invece è uno solo. La legge è dunque contraria alle promesse {di Dio}? No di certo; perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sì, la giustizia sarebbe venuta dalla legge; ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi sulla base della fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti.
Lettera ai Galati 3:11-22 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede. Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse». Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»), affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesú, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso. Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: quando un testamento è stato validamente concluso, pur essendo soltanto un atto umano, nessuno lo annulla o vi aggiunge qualcosa. Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: «E alle progenie», come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: «E alla tua progenie», che è Cristo. Ecco quello che voglio dire: un testamento che Dio ha stabilito anteriormente, non può essere annullato, in modo da render vana la promessa, dalla legge sopraggiunta quattrocentotrent'anni piú tardi. Perché se l'eredità viene dalla legge, essa non viene piú dalla promessa; Dio, invece, concesse questa grazia ad Abraamo, mediante la promessa. Perché dunque la legge? Essa fu aggiunta a causa delle *trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa; e fu promulgata per mezzo di angeli, per mano di un mediatore. Ora, un mediatore non è mediatore di uno solo; Dio invece è uno solo. La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? No di certo; perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sí, la giustizia sarebbe venuta dalla legge; ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi sulla base della fede in Gesú Cristo fossero dati ai credenti.
Lettera ai Galati 3:11-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
È chiaro dunque che Dio non salva nessuno per mezzo della Legge. Lo dice anche la Bibbia: Colui che crede è giusto davanti a Dio, egli avrà la vita. Ma la Legge non ha nulla a che fare con la fede. La Bibbia dice: Chi mette in pratica i precetti della Legge avrà la vita per mezzo di essa. Quindi noi eravamo sotto la maledizione della Legge. *Cristo ce ne ha liberati quando sulla croce ha preso su di sé questa maledizione. Infatti la Bibbia dice: Chiunque è appeso a un legno è maledetto. Così, per mezzo di Gesù Cristo, la benedizione che Dio aveva promesso ad Abramo raggiunge anche i pagani; e tutti noi che abbiamo fede in Cristo riceviamo lo Spirito promesso. Fratelli, scelgo un paragone preso dalla vita di ogni giorno. Quando un testamento è fatto in modo giuridicamente valido, nessuno dice che non vale e nessuno lo cambia. Ora Dio ha fatto le sue promesse ad Abramo e alla sua discendenza. La Bibbia non dice: «e alle sue discendenze», come se si trattasse di molti; dice invece: e alla sua discendenza, indicando così una sola persona, che è *Cristo. Orbene, Dio ha fatto una promessa ad Abramo che è come un testamento il quale non può essere abolito dalla *Legge apparsa quattrocentotrenta anni dopo. Se infatti l’eredità che Dio ha promesso si ottiene in base a questa Legge, non si ottiene più in base alla promessa. È invece con la promessa che Dio ha manifestato la sua bontà ad Abramo. A che serve dunque la Legge? Fu aggiunta in seguito per mettere in evidenza il peccato fino a che non fosse venuto il discendente che era stato promesso. La Legge poi è stata data per mezzo degli *angeli, i quali si servirono di un intermediario. Ma quando vi è una sola persona che agisce, non c’è più bisogno di un intermediario, e Dio agisce da solo. La Legge è dunque contraria alle promesse di Dio? No! Se fosse stata data una Legge capace di dare la vera vita agli uomini, allora la salvezza dipenderebbe dalla Legge. Ma la Bibbia ha dichiarato che tutti sono prigionieri del peccato perché il dono promesso da Dio fosse dato a tutti i credenti in Gesù Cristo, proprio per la loro fede.
Lettera ai Galati 3:11-22 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ora, che per la legge niuno sia giustificato presso Iddio, è manifesto, perciocchè: Il giusto viverà di fede. Ma la legge non è di fede; anzi: L'uomo che avrà fatte queste cose viverà per esse. Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo per noi fatto maledizione (perciocchè egli è scritto: Maledetto è chiunque è appiccato al legno); acciocchè la benedizione di Abrahamo avvenga alle nazioni in Cristo Gesù; affinchè per la fede riceviamo la promessa dello Spirito. Fratelli, io parlo nella maniera degli nomini: se un patto è fermato, benchè sia un patto d'uomo, niuno l'annulla, o vi sopraggiunge cosa alcuna. Or le promesse furono fatte ad Abrahamo, ed alla sua progenie; non dice: Ed alle progenie, come parlando di molte; ma come d'una: Ed alla tua progenie, che è Cristo. Or questo dico io: La legge, venuta quattrocentrent'anni appresso, non annulla il patto fermato prima da Dio in Cristo, per ridurre al niente la promessa. Perciocchè, se l'eredità è per la legge, non è più per la promessa. Or Iddio donò quella ad Abrahamo per la promessa. Perchè dunque fu data la legge? fu aggiunta per le trasgressioni, finchè fosse venuta la progenie, alla quale era stata fatta la promessa; essendo pubblicata dagli angeli, per mano d'un mediatore. Or il mediatore non è d'uno; ma Iddio è uno. La legge è ella dunque stata data contro alle promesse di Dio? Così non sia; perciocchè, se fosse stata data la legge, che potesse vivificare, veramente la giustizia sarebbe per la legge. Ma la scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, acciocchè la promessa fosse data a' credenti per la fede di Gesù Cristo.