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Vangelo secondo Luca 22:1-30

Vangelo secondo Luca 22:1-30 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

La festa degli Azzimi, detta la Pasqua, si avvicinava; e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di farlo morire, poiché temevano il popolo. Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era nel numero dei dodici. Egli andò a conferire con i capi dei sacerdoti e i capitani sul modo di consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e pattuirono di dargli del denaro. Egli fu d’accordo e cercava l’occasione buona per consegnare loro Gesù di nascosto alla folla. Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: «Andate a prepararci la cena pasquale, affinché la mangiamo». Essi gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?» Ed egli rispose loro: «Quando sarete entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua; seguitelo nella casa dove egli entrerà. E dite al padrone di casa: “Il Maestro ti manda a dire: ‘Dov’è la stanza nella quale mangerò la Pasqua con i miei discepoli?’”. Ed egli vi mostrerà, al piano di sopra, una grande sala ammobiliata; lì apparecchiate». Essi andarono e trovarono come egli aveva detto loro, e prepararono la Pasqua. Quando giunse l’ora, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. Egli disse loro: «Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio». Poi prese un calice e, dopo aver reso grazie, disse: «Prendete questo e distribuitelo fra di voi; perché io vi dico che da ora in poi non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio». Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. «Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me sulla tavola. Perché il Figlio dell’uomo, certo, se ne va, come è stabilito; ma guai a quell’uomo per mezzo del quale egli è tradito!» Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri chi mai, tra di loro, sarebbe stato a fare questo. Fra di loro nacque anche una contesa: chi di essi fosse considerato il più grande. Ma egli disse loro: «I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati benefattori. Ma per voi non deve essere così; anzi, il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve. Perché, chi è più grande: colui che è a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve. Or voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele.

Vangelo secondo Luca 22:1-30 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

La *festa degli Azzimi, detta la Pasqua, si avvicinava; e i capi dei *sacerdoti e gli *scribi cercavano il modo di farlo morire, ma temevano il popolo. Satana entrò in *Giuda, chiamato Iscariota, che era nel numero dei dodici. Egli andò a conferire con i capi dei sacerdoti e i capitani sul modo di consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e pattuirono di dargli del denaro. Egli fu d'accordo e cercava l'occasione buona per consegnare loro Gesú di nascosto alla folla. Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua. Gesú mandò *Pietro e *Giovanni, dicendo: «Andate a prepararci la cena pasquale, affinché la mangiamo». Essi gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?» Ed egli rispose loro: «Quando sarete entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua; seguitelo nella casa dove egli entrerà. E dite al padrone di casa: “Il Maestro ti manda a dire: Dov'è la stanza nella quale mangerò la Pasqua con i miei discepoli?” Ed egli vi mostrerà, al piano di sopra, una grande sala ammobiliata; qui apparecchiate». Essi andarono e trovarono com'egli aveva detto loro e prepararono la Pasqua. Quando giunse l'ora, egli si mise a tavola, e gli *apostoli con lui. Egli disse loro: «Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; poiché io vi dico che non la mangerò piú, finché sia compiuta nel regno di Dio». E, preso un calice, rese grazie e disse: «Prendete questo e distribuitelo fra di voi; perché io vi dico che ormai non berrò piú del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio». Poi prese del pane, rese grazie e lo spezzò, e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. «Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me sulla tavola. Perché il *Figlio dell'uomo, certo, se ne va, come è stabilito; ma guai a quell'uomo per mezzo del quale egli è tradito!» Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri chi sarebbe mai, tra di loro, a far questo. Fra di loro nacque anche una contesa: chi di essi fosse considerato il piú grande. Ma egli disse loro: «I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati benefattori. Ma per voi non dev'essere cosí; anzi il piú grande tra di voi sia come il piú piccolo, e chi governa come colui che serve. Perché, chi è piú grande, colui che è a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve. Or voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribú d'*Israele.

Vangelo secondo Luca 22:1-30 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Si avvicinava intanto la *festa dei Pani non lievitati, detta anche la festa di *Pasqua. Intanto i capi dei *sacerdoti e i *maestri della Legge stavano cercando il modo di eliminare Gesù. Però avevano paura del popolo. Ma Satana entrò in Giuda, quello che era chiamato anche Iscariota, e apparteneva al gruppo dei dodici *discepoli. Giuda andò dai capi dei sacerdoti e dalle guardie del *Tempio, e con loro si mise d'accordo sul modo di aiutarli ad arrestare Gesù. Quelli furono molto contenti e furono d'accordo di dargli del denaro. Giuda accettò e si mise a cercare un’occasione per fare arrestare Gesù, lontano dalla folla. Venne poi il giorno della festa dei Pani non lievitati, nel quale si doveva uccidere l’agnello pasquale. Gesù mandò avanti Pietro e Giovanni con questo incarico: — Andate a preparare per noi la cena di Pasqua. Essi risposero: — Dove vuoi che la prepariamo? Gesù disse: — Quando entrerete in città incontrerete un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo fino alla casa dove entrerà. Poi direte al padrone di quella casa: Il *Maestro desidera fare la cena pasquale con i suoi discepoli e ti chiede la sala. Egli vi mostrerà al piano superiore una sala grande con i tappeti. In quella sala preparate la cena. Pietro e Giovanni andarono, trovarono come aveva detto Gesù e prepararono la cena pasquale. Quando venne l’ora per la cena pasquale, Gesù si mise a tavola con i suoi *apostoli. Poi disse loro: «Ho tanto desiderato fare questa cena pasquale con voi prima di soffrire. Vi assicuro che non celebrerò più la Pasqua, fino a quando non si realizzerà nel *regno di Dio». Poi Gesù prese un calice, ringraziò Dio e disse: «Prendete questo calice e fatelo passare tra di voi. Vi assicuro che da questo momento non berrò più vino fino a quando non verrà il regno di Dio». Poi prese il pane, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli e disse: «Questo è il mio corpo, che viene offerto per voi. Fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, alla fine della cena, offrì loro il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova *alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue, offerto per voi. «Ma ecco: il mio traditore è qui a tavola con me. Il *Figlio dell'uomo va incontro alla morte, come è stato stabilito per lui; ma guai a quell’uomo per mezzo del quale egli è tradito». Allora i discepoli di Gesù cominciarono a domandarsi gli uni con gli altri chi di loro stava per fare una cosa simile. Tra i *discepoli sorse una discussione per stabilire chi tra essi doveva essere considerato il più importante. Ma Gesù disse loro: — I re comandano sui loro popoli e quelli che hanno il potere si fanno chiamare benefattori del popolo. Voi però non dovete agire così! Anzi, chi tra voi è il più importante diventi come il più piccolo; chi comanda diventi come quello che serve. Secondo voi, chi è più importante: chi siede a tavola oppure chi sta a servire? Quello che siede a tavola, non vi pare? Eppure io sto in mezzo a voi come un servo. Voi siete quelli rimasti sempre con me, anche nelle mie prove. Ora, io vi faccio eredi di quel *regno che Dio, mio Padre, ha dato a me. Quando comincerò a regnare, voi mangerete e berrete con me, alla mia tavola. E sederete su dodici troni per giudicare le dodici tribù del popolo d'Israele.

Vangelo secondo Luca 22:1-30 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

OR la festa degli azzimi, detta la pasqua, si avvicinava. E i principali sacerdoti, e gli Scribi, cercavano come lo farebbero morire, perciocchè temevano il popolo. Or Satana entrò in Giuda, detto per soprannome Iscariot, il quale era del numero de' dodici. Ed egli andò, e ragionò co' principali sacerdoti, e co' capitani, come egli lo metterebbe loro nelle mani. Ed essi se ne rallegrarono, e patteggiarono con lui di dargli danari. Ed egli promise di darglielo nelle mani; e cercava opportunità di farlo senza tumulto. OR venne il giorno degli azzimi, nel qual conveniva sacrificar la pasqua. E Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: Andate, apparecchiateci la pasqua, acciocchè la mangiamo. Ed essi gli dissero: Ove vuoi che l'apparecchiamo? Ed egli disse loro: Ecco, quando sarete entrati nella città, voi scontrerete un uomo, portando un testo pien d'acqua; seguitatelo nella casa ov'egli entrerà. E dite al padron della casa: Il Maestro ti manda a dire: Ov'è la stanza, nella quale io mangerò la pasqua co' miei discepoli? Ed esso vi mostrerà una gran sala acconcia; quivi apparecchiate la pasqua. Essi dunque, andati, trovaron come egli avea lor detto, ed apparecchiaron la pasqua. E quando l'ora fu venuta, egli si mise a tavola, co' dodici apostoli. Ed egli disse loro: Io ho grandemente desiderato di mangiar questa pasqua con voi, innanzi che io soffra. Perciocchè io vi dico che non ne mangerò più, finchè tutto sia compiuto nel regno di Dio. Ed avendo preso il calice, rendè grazie, e disse: Prendete questo calice, e distribuitelo tra voi; perciocchè, io vi dico che non berrò più del frutto della vigna, finchè il regno di Dio sia venuto. Poi, avendo preso il pane, rendè grazie, e lo ruppe, e lo diede loro, dicendo: Quest'è il mio corpo, il quale è dato per voi; fate questo in rammemorazione di me. Parimente ancora, dopo aver cenato, diede loro il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, il quale è sparso per voi. Nel rimanente, ecco, la mano di colui che mi tradisce è meco a tavola. E il Figliuol dell'uomo certo se ne va, secondo ch'è determinato; ma, guai a quell'uomo per cui egli è tradito! Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri, chi fosse pur quel di loro che farebbe ciò. OR nacque ancora fra loro una contesa, chi di loro paresse che fosse il maggiore. Ma egli disse loro: I re delle genti le signoreggiano, e coloro che hanno podestà sopra esse son chiamati benefattori. Ma non già così voi; anzi, il maggiore fra voi sia come il minore, e quel che regge come quel che ministra. Perciocchè, quale è il maggiore, colui ch'è a tavola, o pur colui che serve? non è egli colui ch'è a tavola? or io sono in mezzo di voi come colui che serve. Or voi siete quelli che siete perseverati meco nelle mie tentazioni. Ed io altresì vi dispongo il regno, siccome il Padre mio me l'ha disposto; acciocchè voi mangiate, e beviate, alla mia tavola, nel mio regno; e sediate sopra de' troni, giudicando le dodici tribù d'Israele.