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Neemia 9:1-37

Neemia 9:1-37 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figli d’Israele si radunarono, vestiti di sacco e coperti di polvere, per celebrare un digiuno. Quelli che appartenevano alla discendenza d’Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono davanti a Dio e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri. Si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano e ascoltarono la lettura del libro della legge del SIGNORE, loro Dio, per un quarto della giornata; e per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati, e si prostrarono davanti al SIGNORE, loro Dio. Iesua, Bani, Cadmiel, Sebania, Bunni, Serebia, Bunni e Chenani salirono sulla tribuna dei Leviti e invocarono ad alta voce il SIGNORE loro Dio. I Leviti Iesua, Cadmiel, Bani, Casabneia, Serebia, Odia, Sebania e Petaia dissero: «Alzatevi e benedite il SIGNORE, vostro Dio, di eternità in eternità! Si benedica il tuo nome glorioso, che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni lode! Tu, tu solo sei il SIGNORE! Tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che è sopra di essa, i mari e tutto ciò che è in essi, e tu fai vivere tutte queste cose, e l’esercito dei cieli ti adora. Sei tu il SIGNORE Dio che hai scelto Abramo, lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e gli hai dato il nome di Abraamo; tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te e hai concluso un patto con lui, promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli Ittiti, degli Amorei, dei Ferezei, dei Gebusei e dei Ghirgasei; tu hai mantenuto la tua parola, perché sei giusto. Tu hai visto l’afflizione dei nostri padri in Egitto e hai udito il loro grido presso il mar Rosso. Hai operato miracoli e prodigi contro il faraone, contro tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che essi avevano trattato i nostri padri con prepotenza. Così ti sei fatto un nome come quello che hai in questo giorno. Hai aperto il mare davanti a loro, ed essi sono passati in mezzo al mare all’asciutto; tu hai gettato nell’abisso quelli che li inseguivano, come una pietra in fondo ad acque vorticose. Di giorno li guidavi con una colonna di nuvola, e di notte con una colonna di fuoco per illuminare loro il cammino da percorrere. Sei sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo dando loro prescrizioni giuste e leggi di verità, buoni precetti e buoni comandamenti. Hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandamenti, precetti e una legge per mezzo di Mosè, tuo servo. Davi loro pane dal cielo quando erano affamati, e facevi scaturire acqua dalla roccia quando erano assetati, e hai detto loro che andassero a prendere possesso del paese che avevi giurato di dar loro. Ma i nostri padri si sono comportati con superbia, irrigidendo i loro colli e non ubbidendo ai tuoi comandamenti. Hanno rifiutato di ubbidire e non si sono ricordati delle meraviglie da te fatte in loro favore; e hanno irrigidito i loro colli e, nella loro ribellione, si sono voluti dare un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all’ira e di gran bontà, e non li hai abbandonati. Anche quando si erano fatti un vitello di metallo fuso, dicendo: “Ecco il tuo Dio che ti ha fatto uscire dall’Egitto!”, e ti avevano oltraggiato gravemente, tu, nella tua immensa misericordia, non li hai abbandonati nel deserto: la colonna di nuvola che stava su di loro non cessava di guidarli durante il giorno, lungo il loro viaggio, e la colonna di fuoco non cessava di illuminare loro il cammino da percorrere di notte. Hai dato loro il tuo buono Spirito per istruirli; non hai rifiutato la tua manna alle loro bocche e hai dato loro acqua quando erano assetati. Per quarant’anni li hai sostentati nel deserto, e non è mancato loro nulla; i loro vestiti non si sono logorati e i loro piedi non si sono gonfiati. Hai dato loro regni e popoli, li hai divisi fra loro definendone i confini; essi hanno posseduto il paese di Sicon, cioè il paese del re di Chesbon, e il paese di Og, re di Basan. Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo, e li hai introdotti nel paese in cui avevi promesso ai loro padri di farli entrare per possederlo. I loro figli vi sono entrati e hanno preso possesso del paese; tu hai umiliato davanti a loro i Cananei che abitavano il paese, e li hai consegnati nelle loro mani con i loro re e con i popoli del paese, perché li trattassero come volevano. Essi sono diventati padroni di città fortificate e di una terra fertile, hanno posseduto case piene d’ogni bene, cisterne già scavate, vigne, oliveti, alberi fruttiferi in abbondanza; hanno mangiato, si sono saziati, sono ingrassati e sono vissuti in delizie, per la tua gran bontà. Ma essi hanno disubbidito, si sono ribellati contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te e ti hanno oltraggiato gravemente. Perciò tu li hai messi in mano ai loro nemici, che li hanno oppressi; ma al tempo della loro afflizione essi hanno gridato a te, e tu li hai esauditi dal cielo; e, nella tua immensa misericordia, hai dato loro dei liberatori, che li hanno salvati dalle mani dei loro nemici. Ma quando erano in pace, ricominciavano a fare il male davanti a te; perciò tu li abbandonavi nelle mani dei loro nemici, che diventavano loro dominatori; poi, quando ricominciavano a gridare a te, tu li esaudivi dal cielo; e così, nella tua misericordia, più volte li hai salvati. Tu li scongiuravi per farli tornare alla tua legge; ma essi si inorgoglivano e non ubbidivano ai tuoi comandamenti, peccavano contro le tue prescrizioni che fanno vivere chi le mette in pratica. La loro spalla rifiutava il giogo, essi irrigidivano i loro colli e non volevano ubbidire. Hai avuto pazienza con loro molti anni, mentre li avvertivi per mezzo del tuo Spirito e per bocca dei tuoi profeti; ma essi non vollero dare ascolto, e tu li hai messi in mano ai popoli dei paesi stranieri. Però, nella tua immensa compassione, tu non li hai sterminati del tutto, e non li hai abbandonati, perché sei un Dio clemente e misericordioso. Ora dunque, o Dio nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni il patto e agisci con misericordia, non ti sembrino poca cosa tutte queste afflizioni che sono piombate addosso a noi, ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri sacerdoti, ai nostri profeti, ai nostri padri, a tutto il tuo popolo, dal tempo dei re d’Assiria fino a oggi. Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è accaduto, poiché tu hai agito fedelmente, mentre noi abbiamo agito da malvagi. I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messo in pratica la tua legge e non hanno ubbidito né ai comandamenti né alle esortazioni con cui tu li scongiuravi. Ma proprio mentre godevano del loro regno, dei grandi benefici che tu largivi loro e del vasto e fertile paese che tu avevi messo a loro disposizione, essi non ti hanno servito e non hanno abbandonato le loro opere malvagie. E oggi eccoci schiavi! Eccoci schiavi nel paese che tu hai dato ai nostri padri, perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni. Esso moltiplica i suoi prodotti per i re ai quali tu ci hai sottoposti a causa dei nostri peccati, e che dispongono dei nostri corpi e del nostro bestiame a loro piacere; e noi siamo in grande angoscia.

Neemia 9:1-37 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figli di *Israele si radunarono, vestiti di sacco e coperti di polvere, per celebrare un digiuno. Quelli che appartenevano alla discendenza d'Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono davanti a Dio, e confessarono i loro peccati e le *iniquità dei loro padri. Si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano, e ascoltarono la lettura del libro della legge del Signore loro Dio, per un quarto della giornata; e per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati, e si prostrarono davanti al Signore loro Dio. Iesua, Bani, Cadmiel, Sebania, Bunni, Serebia, Bunni e Chenani salirono sulla tribuna dei *Leviti e invocarono ad alta voce il Signore loro Dio. I Leviti Iesua, Cadmiel, Bani, Casabneia, Serebia, Odia, Sebania e Petaia dissero: «Alzatevi e benedite il Signore vostro Dio, di eternità in eternità!» Si benedica il tuo nome glorioso, che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni lode! Tu, tu solo sei il Signore! Tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che è sopra di essa, i mari e tutto ciò che è in essi, e tu fai vivere tutte queste cose, e l'esercito dei cieli ti adora. Sei tu il Signore Dio che hai scelto *Abramo, lo hai fatto uscire da *Ur dei *Caldei, e gli hai dato il nome di *Abraamo; tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te, e hai concluso un patto con lui, promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei *Cananei, degli Ittiti, degli *Amorei, dei Ferezei, dei Gebusei e dei Ghirgasei; tu hai mantenuto la tua parola, perché sei giusto. Tu hai visto l'afflizione dei nostri padri in Egitto e hai udito il loro grido presso il mar Rosso. Hai operato miracoli e prodigi contro il *faraone, contro tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che essi avevano trattato i nostri padri con prepotenza. Cosí ti sei fatto un nome come quello che hai in questo giorno. Hai aperto il mare davanti a loro, ed essi sono passati in mezzo al mare all'asciutto; tu hai gettato nell'abisso quelli che li inseguivano, come una pietra in fondo ad acque vorticose. Di giorno li guidavi con una colonna di nuvola, e di notte con una colonna di fuoco per illuminare loro il cammino da percorrere. Sei sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo dando loro prescrizioni giuste e leggi di verità, buoni precetti e buoni comandamenti. Hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato, e hai dato loro comandamenti, precetti e una legge per mezzo di *Mosè, tuo servo. Davi loro pane dal cielo quand'erano affamati, e facevi scaturire acqua dalla roccia quand'erano assetati, e hai detto loro che andassero a prendere possesso del paese che avevi giurato di dar loro. Ma i nostri padri si sono comportati con superbia, irrigidendo i loro colli, e non ubbidendo ai tuoi comandamenti. Hanno rifiutato di ubbidire, e non si sono ricordati delle meraviglie da te fatte in loro favore; e hanno irrigidito i loro colli e, nella loro ribellione, si son voluti dare un capo per tornare alla loro schiavitú. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all'ira e di gran bontà, e non li hai abbandonati. Anche quando si erano fatti un vitello di metallo fuso, dicendo: “Ecco il tuo Dio che ti ha fatto uscire dall'Egitto!” E ti avevano oltraggiato gravemente, tu, nella tua immensa misericordia, non li hai abbandonati nel deserto: la colonna di nuvola che stava su di loro non cessava di guidarli durante il giorno, lungo il loro viaggio, e la colonna di fuoco non cessava di illuminare loro il cammino da percorrere di notte. Hai dato loro il tuo buono Spirito per istruirli, e non hai rifiutato la tua *manna alle loro bocche, e hai dato loro acqua quando erano assetati. Per quarant'anni li hai sostentati nel deserto, e non è mancato loro nulla; i loro vestiti non si sono logorati e i loro piedi non si sono gonfiati. Hai dato loro regni e popoli, li hai divisi fra loro definendone i confini; essi hanno posseduto il paese di Sicon, cioè il paese del re di Chesbon, e il paese di Og re di *Basan. Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo, e li hai introdotti nel paese in cui avevi promesso ai loro padri di farli entrare per possederlo. I loro figli vi sono entrati e hanno preso possesso del paese; tu hai umiliato davanti a loro i Cananei che abitavano il paese, e li hai consegnati nelle loro mani con i loro re e con i popoli del paese, perché li trattassero come volevano. Essi sono diventati padroni di città fortificate e di una terra fertile, hanno posseduto case piene d'ogni bene, cisterne già scavate, vigne, oliveti, alberi fruttiferi in abbondanza; hanno mangiato, si sono saziati, sono ingrassati e sono vissuti in delizie, per la tua gran bontà. Ma essi hanno disubbidito, si sono ribellati contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi *profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno oltraggiato gravemente. Perciò tu li hai messi in mano ai loro nemici, che li hanno oppressi; ma al tempo della loro afflizione essi hanno gridato a te, e tu li hai esauditi dal cielo; e, nella tua immensa misericordia, hai dato loro dei liberatori, che li hanno salvati dalle mani dei loro nemici. Ma, quando erano in pace, ricominciavano a fare il male davanti a te; perciò tu li abbandonavi nelle mani dei loro nemici, che diventavano loro dominatori; poi, quando ricominciavano a gridare a te, tu li esaudivi dal cielo; e cosí, nella tua misericordia, piú volte li hai salvati. Tu li scongiuravi per farli tornare alla tua legge; ma essi si inorgoglivano e non ubbidivano ai tuoi comandamenti, peccavano contro le tue prescrizioni che fanno vivere chi le mette in pratica. La loro spalla rifiutava il giogo, essi irrigidivano i loro colli e non volevano ubbidire. Hai avuto pazienza con loro molti anni, mentre li avvertivi per mezzo del tuo Spirito e per bocca dei tuoi profeti; ma essi non vollero dare ascolto, e tu li hai messi in mano ai popoli dei paesi stranieri. Però, nella tua immensa compassione, tu non li hai sterminati del tutto, e non li hai abbandonati, perché sei un Dio clemente e misericordioso. Ora dunque, o Dio nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni il patto e agisci con misericordia, non ti sembrino poca cosa tutte queste afflizioni che sono piombate addosso a noi, ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri *sacerdoti, ai nostri profeti, ai nostri padri, a tutto il tuo popolo, dal tempo dei re d'Assiria fino a oggi. Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è accaduto, poiché tu hai agito fedelmente, mentre noi abbiamo agito da malvagi. I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messo in pratica la tua legge e non hanno ubbidito né ai comandamenti né alle esortazioni con cui tu li scongiuravi. Ma proprio mentre godevano del loro regno, dei grandi benefici che tu largivi loro e del vasto e fertile paese che tu avevi messo a loro disposizione, essi non ti hanno servito e non hanno abbandonato le loro opere malvagie. E oggi eccoci schiavi! Eccoci schiavi nel paese che tu hai dato ai nostri padri, perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni. Esso moltiplica i suoi prodotti per i re ai quali tu ci hai sottoposti a causa dei nostri peccati, e che dispongono dei nostri corpi e del nostro bestiame a loro piacere; e noi siamo in grande angoscia».

Neemia 9:1-37 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il ventiquattro dello stesso mese tutti gli Israeliti si radunarono per un pubblico digiuno. Si isolarono da tutti gli stranieri; indossarono vestiti di tela di sacco e si sparsero polvere sul capo. In questo modo riconobbero i loro peccati e quelli dei loro antenati. Quando si furono radunati, per circa tre ore ascoltarono la lettura del libro della legge del Signore loro Dio. Per altre tre ore, chiesero perdono dei loro peccati e onorarono il Signore loro Dio. Su una tribuna stavano i leviti: Giosuè, Banì, Kadmièl, Sebania, Bunnì, Serebia, Banì e Chenanì. Essi invocavano Dio a gran voce. Alla fine i leviti, Giosuè, Kadmièl, Banì, Casabnia, Serebia, Odia, Sebania e Petachia invitarono tutti ad alzarsi e lodare il Signore loro Dio con queste parole: «In ogni tempo sia lodato il tuo nome glorioso. La tua grandezza supera ogni lode e ogni acclamazione. Tu, o Signore, sei l’unico Dio, tu hai fatto i cieli, il firmamento e le sue stelle, la terra e tutti i suoi abitanti, i mari e quanto contengono: tu dai a tutti la vita e le stelle del cielo s’inchinano a te. Tu, o Signore Dio, hai chiamato Abram da Ur nella terra dei Caldei e gli hai dato un nome nuovo: Abramo. Hai riconosciuto la sua fedeltà e hai preso l’impegno di dare alla sua discendenza la terra dei Cananei, degli Ittiti e degli Amorrei, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei. Hai mantenuto la tua promessa perché sei giusto. Hai visto la miseria dei nostri padri in Egitto. Hai ascoltato il loro grido d'aiuto sulla riva del Mar Rosso. Hai compiuto segni e prodigi contro il faraone, contro i suoi servi e tutto il popolo d'Egitto, perché conoscevi la loro prepotenza contro gli Israeliti. Da quel giorno la tua fama dura fino a oggi. Hai aperto il mare davanti agli Israeliti ed essi sono passati in mezzo al mare all’asciutto. Hai gettato nel profondo delle acque i loro inseguitori: sono precipitati come un sasso negli abissi. Di giorno eri davanti al tuo popolo come una colonna di nube, di notte come una colonna di fuoco, che illuminava il loro cammino. Sei disceso sul monte Sinai e hai parlato loro dal cielo. A essi hai dato comandamenti giusti, insegnamenti saggi, leggi e regole buone. Hai insegnato a rispettare il sabato, il giorno a te consacrato. Per mezzo di Mosè, tuo servo, hai consegnato loro comandamenti, insegnamenti e leggi. Avevano fame: hai mandato pane dal cielo. Avevano sete: hai fatto zampillare acqua dalla roccia. Li hai guidati al possesso della terra che avevi giurato di donare a tutti loro. Ma i nostri padri diventarono superbi, ostinati e ribelli, non ubbidirono ai tuoi comandamenti. Dimenticarono le grandi cose che tu avevi fatto per loro e rifiutarono di ubbidirti. Divennero ostinati e ribelli e decisero di ritornare schiavi in Egitto. Ma tu non li hai abbandonati: tu sei un Dio che perdona, un Dio buono e clemente, tu sei paziente, sempre ben disposto e fedele. Essi ti trattarono con grande disprezzo: fecero la statua di un vitello, e chiamarono quel vitello il loro Dio; dissero che li aveva liberati dall’Egitto. Ma tu, con infinita bontà, non li hai abbandonati nel deserto, non hai tolto la colonna di nubi che indicava il cammino di giorno, non hai tolto la colonna di fuoco che illuminava il cammino di notte. Invece hai dato loro il tuo spirito e li hai resi capaci di capire, hai continuato a sfamarli con la manna, a dissetarli con l’acqua. Per quarant’anni nel deserto tu con premura li hai forniti di tutto: i loro vestiti non si sono consumati, nel viaggio i piedi non si sono gonfiati. Hai fatto loro conquistare popoli e regni, hai dato loro come territori di frontiera la terra di Sicon, re di Chesbon e la terra di Og, re di Basan. Hai reso i loro discendenti numerosi come le stelle del cielo. Li hai condotti a possedere la terra promessa ai loro antenati. Essi giunsero alla terra di Canaan e ne presero possesso. Tu hai umiliato e messo nelle loro mani i Cananei che abitavano là. Gli Israeliti son diventati padroni di regni e di popoli. Son diventati padroni di città fortificate e di fertili terre, di case piene di ricchezze, di pozzi già scavati, di vigne, uliveti e grandi frutteti. Hanno avuto da mangiare e da bere, hanno goduto tutti i beni che hai loro donato. Poi sono diventati ribelli, ti hanno disubbidito, hanno voltato le spalle ai tuoi insegnamenti. Hanno ucciso i profeti che volevano ricondurli a te. Ti hanno trattato con grande disprezzo. Tu allora li hai abbandonati in mano a nemici e oppressori. Quando furono oppressi, gridarono a te. Tu li hai ascoltati dal cielo e, nel tuo amore infinito, hai mandato liberatori per strapparli dalle mani dei loro nemici. Appena tornava la pace, di nuovo andavano contro la tua volontà. Tu li abbandonavi ancora nelle mani dei nemici e oppressori; essi nella loro miseria ricominciavano a chiamarti. Tu li udivi dal cielo e, ancora una volta, li liberavi perché la tua bontà è senza fine. In mille maniere li hai richiamati a essere fedeli ai tuoi insegnamenti: sono sempre stati ribelli, hanno disubbidito alla tua legge. Non hanno osservato i tuoi comandamenti, fonte di vita per chi li osserva. Sono stati disubbidienti, ostinati e ribelli. Per anni e anni hai avuto pazienza con loro e li hai chiamati con il tuo spirito per mezzo dei profeti. Non hanno mai ascoltato! Alla fine, li hai abbandonati in potere di genti straniere. Eppure, nel tuo amore infinito, non li hai distrutti, non li hai dimenticati del tutto, perché tu sei un Dio buono e clemente. O Dio nostro, grande, potente e terribile, tu mantieni il tuo impegno con fedeltà. Ora tieni conto di quanto abbiamo sofferto, noi e i nostri padri, i nostri re e i nostri capi, i nostri sacerdoti e i nostri profeti, dal giorno in cui ci ha vinti il re d'Assiria e fino a oggi. In quel che ci è accaduto tu sei stato giusto: noi siamo colpevoli, tu hai agito con fedeltà. I nostri padri, i re, i sacerdoti e i capi non hanno ubbidito alla tua legge, non hanno tenuto conto dei tuoi comandamenti, non hanno ascoltato i tuoi richiami. Proprio nella terra vasta e fertile che avevi messo a loro disposizione, proprio nel regno colmo dei tuoi beni essi non ti hanno servito, non hanno abbandonato le loro azioni malvagie. E così oggi siamo schiavi! schiavi in quella terra che tu avevi dato ai nostri padri per goderne i ricchi raccolti. Oggi i frutti di questa terra vanno ad altri re, noi siamo loro sottomessi a causa dei nostri peccati. Sono i nostri padroni: dispongono a piacere del nostro bestiame mentre noi viviamo in miseria».

Neemia 9:1-37 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ED al ventiquattresimo giorno dell'istesso mese, i figliuoli d'Israele si adunarono con digiuno, e con sacchi, e con terra sparsa sopra loro. E la progenie d'Israele si separò da tutti gli stranieri, e si presentarono, e fecero confessione de' lor peccati, e dell'iniquità de' lor padri. Ed essendosi rizzati in piè nel luogo stesso ove ciascuno si ritrovava, si lesse nel libro della Legge del Signore Iddio loro, una quarta parte del giorno; ed un'altra quarta parte fecero confessione, e adorarono il Signore Iddio loro. E Iesua, Bani, Cadmiel, Sebania, Bunni, Serebia, Bani, e Chenani, si levarono in piè sopra il palco de' Leviti, e gridarono ad alta voce al Signore Iddio loro. E i Leviti Iesua, Cadmiel, Bani, Hasabneia, Serebia, Hodia, Sebania, e Petahia, dissero: Levatevi, benedite il Signore Iddio vostro da un secolo all'altro; e benedicasi, o Dio, il Nome tuo glorioso, ed esaltato sopra ogni benedizione e laude. Tu solo sei il Signore; tu hai fatti i cieli, i cieli de' cieli, e tutto il loro esercito; la terra, e tutto quello che è sopra essa; i mari, e tutto quello che è in essi; e tu vivifichi tutte queste cose, e l'esercito del cielo ti adora. Tu sei il Signore Iddio, ch'eleggesti Abramo, e lo traesti fuori di Ur de' Caldei, e gli ponesti nome Abrahamo. E trovasti il cuor suo fedele davanti a te, e facesti patto con lui, promettendogli di dare alla sua progenie il paese de' Cananei, degli Hittei, degli Amorrei, de' Ferizzei, de' Gebusei, e de' Ghirgasei; e tu hai messe ad effetto le tue parole; perciocchè tu sei giusto. E riguardasti all'afflizione de' nostri padri in Egitto, ed esaudisti il lor grido al mar rosso. E facesti miracoli e prodigi sopra Faraone, e sopra i suoi servitori, e sopra tutto il popolo del suo paese; perciocchè tu conoscesti ch'erano superbamente proceduti contro a loro; e ti acquistasti un tal Nome quale è al dì d'oggi. E fendesti il mare davanti a loro, talchè passarono per mezzo il mare per l'asciutto; e gittasti a fondo coloro che li perseguitavano, come una pietra in acque forti. E li conducesti di giorno con una colonna di nuvola, e di notte con una colonna di fuoco, per illuminarli nella via per la quale aveano da camminare. E scendesti in sul monte di Sinai, e parlasti con loro dal cielo, e desti loro ordinazioni diritte, e leggi veraci, statuti, e comandamenti buoni. Ed insegnasti loro il tuo santo sabato, e desti loro comandamenti, statuti, e leggi per Mosè, tuo servitore. E desti loro dal cielo del pane per la fame loro, e facesti loro salire dell'acqua dalla rupe per la lor sete; e dicesti loro ch'entrassero per possedere il paese, del quale tu avevi alzata la mano che tu il daresti loro. Ma essi e i padri nostri procedettero superbamente, e indurarono il lor collo, e non ubbidirono a' tuoi comandamenti; e ricusarono di ubbidire, e non si ricordarono delle tue maraviglie, che tu avevi operate inverso loro; e indurarono il lor collo; e nella lor ribellione si vollero costituire un capo per ritornare alla lor servitù. Ma tu che sei l'Iddio de' perdoni, pietoso, misericordioso, lento all'ira, e di gran benignità, non li abbandonasti. Eziandio, quando essi si fecero un vitello di getto, e dissero: Questo è l'Iddio tuo che ti ha tratto fuor di Egitto; e ti fecero di gran dispetti, tu pure, per le tue gran misericordie, non li abbandonasti nel deserto; la colonna della nuvola non si dipartì d'in su loro di giorno, per condurli per lo cammino; nè la colonna del fuoco di notte, per alluminarli nella via, per la quale aveano da camminare. E desti loro il tuo buono Spirito, per dar loro intelletto; e non ritraesti la tua manna dalla lor bocca, e desti loro dell'acqua per la lor sete. E li sostentasti quarant'anni nel deserto, e non mancò loro nulla; i lor vestimenti non si logorarono, e i lor piedi non si calterirono. E desti loro regni e popoli; e li dividesti per contrade; ed essi possedettero il paese di Sihon, cioè, il paese del re di Hesbon, e il paese di Og, re di Basan. E moltiplicasti i lor figliuoli, come le stelle del cielo, e li introducesti nel paese, del quale tu avevi detto a' lor padri, ch'essi vi entrerebbero, per possederlo. E così i lor figliuoli vi entrarono, e possedettero quel paese; e tu abbassasti davanti a loro i Cananei, abitanti del paese, e li desti nelle lor mani, insieme con i re loro, e co' popoli del paese, per far di loro a lor volontà. Talchè presero delle città forti, ed un paese grasso; e possedettero case piene d'ogni bene, pozzi cavati, vigne, uliveti, ed alberi fruttiferi, in abbondanza; e mangiarono, e si saziarono, e s'ingrassarono, e vissero in delizie per li tuoi gran beni. Ma essi ti provocarono ad ira, e si ribellarono contro a te, e gittarono la tua Legge dietro alle spalle, e uccisero i tuoi profeti che protestavano loro, per convertirli a te; e ti fecero di gran dispetti. Laonde tu li desti nelle mani de' lor nemici, i quali li afflissero; ma al tempo della loro afflizione, avendo essi gridato a te, tu li esaudisti dal cielo; e, secondo le tue gran misericordie, desti loro de' liberatori, i quali li liberarono di mano de' lor nemici. Ma quando aveano riposo, tornavano a far male nel tuo cospetto; laonde tu li abbandonavi nelle mani de' lor nemici, i quali si rendevano lor padroni; poi, quando tornavano a gridare a te, tu li esaudivi dal cielo; e così, secondo le tue misericordie, tu li hai più volte salvati. Ed hai loro protestato, per convertirli alla tua Legge; ma essi sono superbamente proceduti, e non hanno ubbidito a' tuoi comandamenti, ed hanno peccato contro alle tue leggi, per le quali, chi le metterà ad effetto viverà; e sono stati restii a porger la spalla, ed hanno indurato il lor collo, e non hanno ubbidito. E benchè tu indugiassi inverso loro per molti anni, e protestassi loro per lo tuo Spirito, per lo ministerio de' tuoi profeti, non però porsero gli orecchi; laonde tu li desti nelle mani de' popoli de' paesi. E pure, per le tue gran misericordie, tu non ne hai fatta una final distruzione, e non li hai abbandonati; perciocchè, tu sei un Dio pietoso e misericordioso. Ora dunque, o Dio nostro, Dio grande, forte e tremendo, che osservi il patto e la benignità, non sia reputato piccolo appo te tutto il travaglio che è avvenuto a noi, a' nostri re, a' nostri principi, a' nostri sacerdoti, a' nostri profeti, a' nostri padri, e a tutto il tuo popolo, dal tempo dei re degli Assiri, fino ad oggi. Ora tu sei giusto in tutto quello che ci è avvenuto; perciocchè tu hai operato fedelmente; ma noi siamo proceduti empiamente. Nè i nostri re, nè i nostri principi, nè i nostri sacerdoti, nè i nostri padri, non hanno messa in opera la tua Legge, e non hanno atteso a' tuoi comandamenti, nè alle tue testimonianze, con le quali tu hai loro protestato. E non ti hanno servito nel lor regno, e ne' gran beni, che tu avevi loro dati, nè in quell'ampio e grasso paese, che tu avevi messo in lor potere; e non si son convertiti dalle loro opere malvage. Ecco, oggi noi siamo servi; ecco, siamo servi nel paese che tu desti a' nostri padri, per mangiarne i frutti ed i beni. Ed esso produce in abbondanza per li re che tu hai costituiti sopra noi, per li nostri peccati, e i quali signoreggiano sopra i nostri corpi, e sopra le nostre bestie, a lor volontà; onde noi siamo in gran distretta.