Salmi 69:1-12
Salmi 69:1-12 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Al direttore del coro. Sopra «i gigli». Di Davide. Salvami, o Dio, perché le acque mi sono penetrate fino all’anima. Sprofondo in un pantano senza trovare sostegno; sono scivolato in acque profonde e la corrente mi travolge. Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa; i miei occhi si spengono nell’attesa del mio Dio. Più numerosi dei capelli del mio capo sono quelli che mi odiano senza ragione; sono potenti quelli che vogliono distruggermi e che a torto mi sono nemici; ho dovuto consegnare ciò che non avevo rubato. O Dio, tu conosci la mia stoltezza, e le mie colpe non ti sono nascoste. Non siano confusi, per causa mia, quelli che sperano in te, o Signore, DIO degli eserciti! Non siano coperti di vergogna per causa mia, quelli che ti cercano, o Dio d’Israele! Per amor tuo io sopporto gli insulti, la vergogna mi copre la faccia. Sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre. Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti oltraggia sono caduti su di me. Ho pianto, ho afflitto l’anima mia con il digiuno, ma ciò mi ha causato disonore. Ho indossato come vestito il cilicio, ma essi ridono di me. Le persone sedute alla porta sparlano di me, sono divenuto lo zimbello degli ubriaconi.
Salmi 69:1-12 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Al direttore del coro. Sopra «i gigli». Di *Davide.Salvami, o Dio, perché le acque mi sono penetrate fino all'anima. Sprofondo in un pantano senza trovar sostegno; sono scivolato in acque profonde, e la corrente mi travolge. Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa; i miei occhi si spengono nell'attesa del mio Dio. Piú numerosi dei capelli del mio capo son quelli che mi odiano senza ragione; sono potenti quelli che vogliono distruggermi e che a torto mi sono nemici; ho dovuto consegnare ciò che non avevo rubato. O Dio, tu conosci la mia stoltezza, e le mie colpe non ti sono nascoste. Non siano confusi, per causa mia, quelli che sperano in te, o Dio, Signore degli eserciti! Non siano coperti di vergogna per causa mia, quelli che ti cercano, o Dio d'*Israele! Per amor tuo io sopporto gli insulti, la vergogna mi copre la faccia. Sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre. Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti oltraggia sono caduti su di me. Ho pianto, ho afflitto l'anima mia con il digiuno, ma ciò mi ha causato disonore. Ho indossato come vestito il cilicio, ma essi ridono di me. Le persone sedute alla *porta sparlano di me, son divenuto lo zimbello degli ubriaconi.
Salmi 69:1-12 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Salvami, o Dio: l’acqua mi arriva alla gola. Affondo in un mare di fango, non ho più un punto d'appoggio; sono caduto in acque profonde, la corrente mi trascina via! Sono sfinito a forza di gridare, ho la gola in fiamme; i miei occhi si sono consumati nell’attesa del mio Dio. Sono più dei capelli del mio capo quelli che mi odiano senza motivo; sono potenti i miei persecutori, i miei bugiardi nemici. Se non ho rubato, come posso restituire? O Dio, tu conosci la mia stoltezza, le mie colpe non ti restano nascoste. Non vengano disonorati per colpa mia quelli che sperano in te, Signore dell'universo; per causa mia non siano umiliati quelli che cercano te, Dio d'Israele. Per amor tuo, ho subito umiliazioni, il mio volto si è coperto di vergogna. Per i miei fratelli sono diventato un estraneo, un forestiero per i miei familiari. È la passione per il tuo tempio che mi consuma, gli insulti di chi t’insulta mi ricadono addosso. Mi sono logorato nei digiuni e non ho avuto che insulti; mi sono vestito a lutto, ma sono diventato la favola di tutti.
Salmi 69:1-12 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
SALVAMI, o Dio; Perciocchè le acque son pervenute infino all'anima. Io sono affondato in un profondo pantano, Ove non vi è luogo da fermare il piè; Io son giunto alle profondità dell'acqua, e la corrente m'inonda. Io sono stanco di gridare, io ho la gola asciutta; Gli occhi mi son venuti meno, aspettando l'Iddio mio. Quelli che mi odiano senza cagione Sono in maggior numero che i capelli del mio capo; Quelli che mi disertano, e che mi sono nemici a torto, si fortificano; Ecco là, io ho renduto ciò che non aveva rapito. O Dio, tu conosci la mia follia; E le mie colpe non ti sono occulte. O Signore, Dio degli eserciti, Quelli che sperano in te non sieno confusi per cagion di me; Quelli che ti cercano non sieno svergognati per me, O Dio d'Israele. Perciocchè per l'amor di te io soffro vituperio; Vergogna mi ha coperta la faccia. Io son divenuto strano a' miei fratelli, E forestiere a' figliuoli di mia madre. Perciocchè lo zelo della tua Casa mi ha roso; E i vituperii di quelli che ti fanno vituperio mi caggiono addosso. Io ho pianto, affliggendo l'anima mia col digiuno; Ma ciò mi è tornato in grande obbrobrio. Ancora ho fatto d'un sacco il mio vestimento; Ma son loro stato in proverbio. Quelli che seggono nella porta ragionano di me; E le canzoni de' bevitori di cervogia ne parlano.