Cantico dei Cantici 4:6-16
Cantico dei Cantici 4:6-16 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Prima che spiri la brezza del giorno e che le ombre fuggano, io andrò al monte della mirra e al colle dell’incenso. Tu sei tutta bella, amica mia, e non c’è nessun difetto in te. Vieni con me dal Libano, o mia sposa; vieni con me dal Libano! Guarda dalla cima dell’Amana, dalla cima del Sanir e dell’Ermon, dalle spelonche dei leoni, dai monti dei leopardi. Tu mi hai rapito il cuore, o mia sorella, o sposa mia! Tu mi hai rapito il cuore con uno solo dei tuoi sguardi, con uno solo dei monili del tuo collo. Quanto sono dolci le tue carezze, o mia sorella, o sposa mia! Come le tue carezze sono migliori del vino, come l’odore dei tuoi profumi è più soave di tutti gli aromi! Sposa mia, le tue labbra stillano miele, miele e latte sono sotto la tua lingua; l’odore delle tue vesti è come l’odore del Libano. O mia sorella, o sposa mia, tu sei un giardino serrato, una sorgente chiusa, una fonte sigillata. I tuoi germogli sono un giardino di melograni e d’alberi di frutti deliziosi, di piante di cipro e di nardo; di nardo e di croco, di canna odorosa e di cinnamomo, e di ogni albero da incenso; di mirra e d’aloe, e di ogni più squisito aroma. Tu sei una fontana di giardino, una sorgente d’acqua viva, un ruscello che scende giù dal Libano. Sorgi, vento del nord, e vieni, vento del sud! Soffiate sul mio giardino, perché se ne spandano gli aromi! Venga l’amico mio nel suo giardino e ne mangi i frutti deliziosi!
Cantico dei Cantici 4:6-16 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Prima che spiri la brezza del giorno e che le ombre fuggano, io andrò al monte della mirra e al colle dell'incenso. Tu sei tutta bella, amica mia, e non c'è nessun difetto in te. Vieni con me dal Libano, o mia sposa; vieni con me dal Libano! Guarda dalla cima dell'Amana, dalla cima del Sanir e dell'Ermon, dalle spelonche dei leoni, dai monti dei leopardi. Tu mi hai rapito il cuore, o mia sorella, o sposa mia! Tu mi hai rapito il cuore con uno solo dei tuoi sguardi, con uno solo dei monili del tuo collo. Quanto sono dolci le tue carezze, o mia sorella, o sposa mia! Come le tue carezze sono migliori del vino, come l'odore dei tuoi profumi è piú soave di tutti gli aromi! Sposa mia, le tue labbra stillano miele, miele e latte sono sotto la tua lingua; l'odore delle tue vesti è come l'odore del Libano. O mia sorella, o sposa mia, tu sei un giardino serrato, una sorgente chiusa, una fonte sigillata. I tuoi germogli sono un giardino di melagrani e d'alberi di frutti deliziosi, di piante di cipro e di nardo; di nardo e di croco, di canna odorosa e di *cinnamomo, e di ogni albero da incenso; di mirra e d'aloe, e di ogni piú squisito aroma. Tu sei una fontana di giardino, una sorgente d'acqua viva, un ruscello che scende giú dal Libano. Sorgi, vento del nord, e vieni, vento del sud! Soffiate sul mio giardino, perché se ne spandano gli aromi! Venga l'amico mio nel suo giardino e ne mangi i frutti deliziosi!
Cantico dei Cantici 4:6-16 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Prima che soffi la brezza della sera o le ombre si allunghino, verrò di certo alla tua montagna profumata di mirra e alla tua collina d'incenso. Sei bellissima, amica mia, sei perfetta. Vieni con me, mia sposa, lascia i monti del Libano, vieni con me. Scendi dalle cime dell'Amana, del Senir e dell'Ermon, fuggi queste tane di leoni e di leopardi! Mi hai preso il cuore, sorella mia, mia sposa, mi hai preso il cuore, con un solo tuo sguardo, con una sola perla della tua collana! Il tuo amore, sorella mia, mia sposa, è così bello, molto più dolce del vino! Il tuo profumo è più gradevole di tutti gli aromi. Le tue labbra sanno di miele, mia sposa, la tua lingua ha il sapore del miele e del latte. Le tue vesti hanno il profumo del Libano. Sorella mia, mia sposa, sei come un giardino recintato e chiuso, come una sorgente inaccessibile. Le tue nascoste bellezze sono un giardino di melograni, dai frutti squisiti, con piante di cipro, nardo e zafferano, cannella e cinnamomo, ogni specie di piante d'incenso, mirra e aloe e tutti i profumi più rari. Tu sei una sorgente di giardino fontana di acque vive, ruscello che scende dai monti del Libano. Alzati, vento del nord, vieni, vento del sud, spandete i profumi del mio giardino. E tu, amore mio, vieni nel tuo giardino, gusta i suoi frutti squisiti!
Cantico dei Cantici 4:6-16 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Finchè spiri l'aura del giorno, E che le ombre se ne fuggano, Io me ne andrò al monte della mirra, Ed al colle dell'incenso. Tu sei tutta bella, amica mia, E non vi è difetto alcuno in te. Vieni meco dal Libano, o Sposa, Vieni meco dal Libano; Riguarda dalla sommità di Amana, Dalla sommità di Senir, e di Hermon, Da' ricetti de' leoni, Da' monti de' pardi. Tu mi hai involato il cuore, o Sposa, sorella mia; Tu mi hai involato il cuore con uno de' tuoi occhi, Con uno de' monili del tuo collo. Quanto son belli i tuoi amori, o Sposa, sorella mia! Quanto son migliori i tuoi amori che il vino! E l'odor de' tuoi olii odoriferi più eccellenti che tutti gli aromati! O Sposa, le tue labbra stillano favi di miele; Miele e latte è sotto alla tua lingua; E l'odor de' tuoi vestimenti è come l'odor del Libano. O Sposa, sorella mia, tu sei un orto serrato, Una fonte chiusa, una fontana suggellata. Le tue piante novelle sono un giardino di melagrani, E d'altri alberi di frutti deliziosi; Di piante di cipro e di nardo; Di nardo e di gruogo; di canna odorosa, e di cinnamomo, E d'ogni albero d'incenso; Di mirra, e d'aloe, E d'ogni più eccellente aromato. O fonte degli orti, O pozzo d'acque vive, O ruscelli correnti giù dal Libano! Levati, Aquilone, e vieni, Austro; Spira per l'orto mio, e fa' che i suoi aromati stillino. Venga l'amico mio nel suo orto, E mangi il frutto delle sue delizie.