Le parole contano - Studio indicato per donneCampione

Mio figlio di diciassette anni ha un carattere silenzioso. L'altro giorno, ha chiesto a suo fratello più grande: “Mi ami?”. Il fratello maggiore sapeva bene che sarebbe stato preso in giro se avesse detto di sì, dunque, rispose con un secco no. Allora, il minore ha detto: “Quindi non ami neppure Dio. L'ha detto anche papà ieri sera: se non ami me che sono tuo fratello, non puoi amare Dio!”. Partita vinta, scacco matto!

I versetti di oggi mi hanno fatto pensare a quell'episodio. Per noi è molto facile usare le nostre parole per lodare Dio e ringraziarlo per tutte le cose meravigliose che fa per noi ma come usiamo le nostre parole quando parliamo con gli altri? Abbiamo gli stessi standard di quando parliamo con Dio?

Per me, la chiave di lettura di questi versetti è ricordare che le persone sono fatte ad immagine di Dio e come tali sono degne di essere trattate. La nostra bocca può lodare Dio e maledire le persone. Com'è possibile? Pensiamoci. Direi a Dio le stesse cose che dico agli altri? Se la risposta è no probabilmente è tempo di cambiare qualcosa nel mio modo di parlare.

Signore, ti lodo e ti adoro. Con ogni mia parola voglio onorare Te e le persone che Tu hai creato. Aiutami a vedere gli altri come opere meravigliose create da Te. Nel nome di Gesù, Amen!