Disturbaci, Signore! Campione

L'urgenza del risveglio

Sono un evangelista che lavora in prima linea nella battaglia per le anime in alcuni dei luoghi più difficili, pericolosi e remoti della terra. Per noi la preghiera non è un lusso, né una cosa accessoria: è una questione di sopravvivenza. Il profeta Geremia parlò di un giorno tremendo, che si avvicina rapidamente, in cui moltitudini di anime perdute dichiareranno con eterno rimpianto: “La mietitura è passata, l'estate è finita e noi non siamo salvati” (Geremia 8:20). Mentre l'orologio conta le ultime ore prima della fine dei tempi, è nel cuore di Dio che nessuno perisca, ma che tutti giungano a quel ravvedimento che ci spinge ad andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo (rif. 2 Pietro 3:9).

Sembra che tutti vogliano il “risveglio”, pensando che sia un'esperienza piacevole e divertente. Ma essere risvegliati significa essere scossi da uno stato di sonno, essere scossi da un apatico adagiamento, essere allarmati, risvegliati e sconvolti. Troppe chiese che stanno pregando per il risveglio hanno un cartello “Non disturbare” appeso alla porta. Ma il risveglio che si adagia perfettamente in una comoda culla, non è affatto un risveglio. C'è una maggiore urgenza nel mio spirito e una crescente consapevolezza che Dio desidera suscitare un potente esercito di intercessori sulla terra, in questi ultimi giorni, per innescare una rivoluzione di preghiera che toccherà il mondo.

Questi saranno coloro che pregheranno come Gesù, non per dovere religioso, ma perché hanno un rapporto con il Padre. Diventiamo come i discepoli e supplichiamo Gesù d’insegnarci a pregare: “Insegnaci a raggiungere il cielo e ad avere un impatto sulla terra. Insegnaci a essere ferventi ed efficaci, a spostare le montagne, a spezzare le catene, a scacciare i demoni, a guarire i malati, a resuscitare i morti, a impattare città e nazioni, a cambiare il corso della storia e a portare il cielo sulla terra. Insegnaci a saper davvero, davvero, davvero pregare!”.