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Il Coraggio Della SantitàCampione

Il Coraggio Della Santità

GIORNO 2 DI 3

Santità che fa la differenza

Nei capitoli precedenti abbiamo visto che Santo significa “separato per Dio, messo da parte per Lui”. Stupendo! Un altro verso che conferma questo è in Timoteo, dove dice che un soldato non può mischiarsi con la vita civile per piacere a chi l’ha arruolato.

Non mischiarsi con le faccende della vita comune, significa non fare le stesse cose che fanno gli altri. Infatti il soldato è separato dalla vita civile, il ruolo del soldato è servire i civili, non essere come loro.

Non sei stato creato per piacere alle persone, ma per servirle. Sei santo, separato. Non mischiarti significa non fare quello che fanno tutti.

Quello che spesso accade è che siamo soldati il weekend quando andiamo in chiesa, ma il lunedì ci togliamo l’uniforme perché ci vergogniamo di mostrare davvero quello in cui crediamo.

Ti faccio una domanda: ti vergogneresti se fossi il figlio di un re o di un presidente? Cammineresti sicuramente a testa alta. Eppure spesso ci vergogniamo di essere figli del Creatore dell’universo.

Dio ci chiama “stirpe eletta, sacerdozio regale”. Tu non sei uno qualunque sei figlio del Re dell’Universo. Il tuo compito non è assecondare la massa, ma mostrare la bellezza del Vangelo attraverso la tua vita.

I figli di Re non fanno una vita come quella delle persone comuni, vivono una vita diversa dagli altri, ma allo stesso tempo straordinaria, che tutti vorrebbero vivere. Mostrano agli altri un’altra opzione di vita, una vita vissuta per uno scopo più alto. Come soldati, come sacerdozio regale, non dobbiamo abbassare l’asticella per adeguarci alla massa, ma alzare gli standard per cambiare la società intorno a noi.

E tu sei disposto a far usare da Dio la tua vita per questo?

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