Chronos vs Kairos, il tempo propizio non è il tempo previsto, Parte ICampione
Giorno 1: Tutti odiamo aspettare
Un uovo oggi o una gallina domani? Dilemmi simili sono noti come scelte intertemporali: costringono a decidere se ottenere immediatamente un premio più piccolo, o aspettare un po' e sospirarne uno più grande. Scelte simili sono ovunque nella nostra vita quotidiana. Godersi la giornata di sole e uscire per una passeggiata, o stare a casa a studiare per l'esame della settimana prossima? Mangiare la torta al cioccolato alla fine della cena, o rispettare la dieta e perdere peso per l'estate? Comprare quel meraviglioso vestito in vetrina, o mettere via i soldi per la pensione?
Aspettare diciamo che non è il nostro forte, né tantomeno la pazienza, infatti è un frutto dello Spirito Santo.
Dal punto di vista scientifico, lo studioso tedesco Marc Wittman suggerisce che la pazienza è un dono evoluzionistico legato alla sopravvivenza e il genere umano ha imparato ad affinarlo; ad esempio, nella preistoria ci serviva per capire se stavamo lavorando troppo e dovevamo riposarci o viceversa, per proteggere il nostro corpo.
Nella società moderna questa “pulsione all’agire o al non agire” si è persa ed è stata alterata da noi stessi che abbiamo accelerato tutto rendendo il mondo super rapido e a portata di click.
Nonostante questa ipervelocità le nostre attese non possono essere tutte soddisfatte e questo fa nascere in noi dei sentimenti negativi di frustrazione e alle volte anche di rabbia; tali sentimenti prosciugano tutte le nostre energie, perché? Perché l’attesa è collegata all’attenzione. Poniamo tanta attenzione al tempo che passa e l’attesa diventa insostenibile.
Infatti, l’etimologia della parola pazienza è la stessa della parola patire, soffrire; a nessuno piace soffrire ovviamente.
Nella Bibbia, le attese sono lunghe ed importanti, non si va sotto i 20 anni!
Pensa che ne troviamo addirittura due di 400 anni:
La prima la troviamo con la manifestazione di Mosè come liberatore del popolo di Israele dalla schiavitù egiziana.
E la seconda con la manifestazione di Gesù. Dopo l’ultima lettera da parte di Dio ad Israele, dal libro del profeta Malachia, passarono altri 400 anni.
Le nostre attese sembrano più corte, vero?
Riguardo questo Piano
Tante volte ci siamo chiesti perché Dio non ci benedice nell'immediato e ci domandiamo se ci stia davvero ascoltando. Alcune volte pensiamo addirittura che le Sue benedizioni arrivino in ritardo. Se, come me, combatti contro l'impazienza questo è il Piano che fa per te.
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Vorremmo ringraziare Vanessa Natoli per aver fornito questo piano. Per maggiori informazioni per favore visita: https://www.youtube.com/channel/UCNH5Yf6iVlSsfLSmkRs6kXQ