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Le finanze e il nostro cuore

Il modo in cui usiamo le nostre risorse finanziarie rivela dove si trova il nostro cuore. Può sembrare un'affermazione dura, ma il denaro ci dà possibilità che altrimenti non avremmo. Se non stiamo attenti, è facile confidare più nel denaro che in Dio.

Gesù ci insegna che "è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio". Questa affermazione colpisce i discepoli, proprio come colpisce noi oggi. Gesù si riferisce a coloro che pongono la loro fiducia nelle ricchezze, come il giovane ricco. Se la nostra sicurezza si basa sul denaro, allora c'è un problema.

Molti pensano di non avere questo problema perché non si considerano ricchi. Tuttavia, se possiedi un televisore, sei più ricco di milioni di persone. Se hai 10 euro nel portafoglio, sei più ricco del 90% della popolazione mondiale. Il benessere è relativo e dipende dalla cultura: tu sei ricco!

Considerando il diverso potere d’acquisto, oggi circa l’85% della popolazione mondiale vive con meno di 30 dollari al giorno, due terzi con meno di 10 dollari, e una persona su dieci con meno di 2 dollari al giorno (fonte Youtrend, 2023). Questo significa che la maggior parte di noi rientra tra coloro che si possono considerare ricchi e, quindi, a maggior rischio di idolatria del denaro.

Essere consapevoli di questa realtà non è immediato. Siamo immersi in una cultura consumistica che ci spinge a credere che il nostro valore personale e la nostra realizzazione dipendano dal possesso e dal consumo di beni materiali. Questo può portare ad un'ossessione per il possesso e a sentirsi inadeguati se non si possiedono certi beni.

La società consumistica celebra l'individualismo e l'autosufficienza. L'individuo è visto come responsabile del proprio benessere e il consumo diventa un modo per esprimere la propria identità. La pubblicità ed i media rafforzano questa idea, facendo del consumo un indicatore di successo e status sociale. In questo contesto, il valore di una persona è spesso misurato dal suo potere d'acquisto, portando chi ha meno risorse a sentirsi alienato e svalutato.

Tuttavia, la vita di un uomo non consiste nell'abbondanza delle cose che possiede. La grandezza della nostra vita non è determinata dalla dimensione del nostro conto corrente. Anzi, una grande ricchezza, se mal gestita, può diventare il nostro più feroce accusatore davanti a Dio e agli uomini.

Un appunto per concludere: la Bibbia non è contraria alle ricchezze o al vivere bene. Anzi, ogni cosa buona viene dal Padre ed è da accogliere con rendimento di grazie! La Bibbia è invece contraria all’avarizia, all’avidità e allo spendere tutto in cose futili. La Bibbia ci invita all'equilibrio.

Nel contesto della tua vita quotidiana, come puoi riconoscere e combattere la tentazione di trovare sicurezza e identità nelle ricchezze materiali piuttosto che in Dio?