Invisibili, Profondi E Consacrati. La Generazione Di Giovanni BattistaCampione

Morire a se stessi

Giovanni perse la testa per Gesù

Giovanni perse la testa per Gesù. Non solo in senso letterale, ma in senso profondo: lo amò fino alla follia, fino a dimenticare sé stesso. Giovanni Battista è l’esempio perfetto di chi sceglie di morire per portare frutto. Infatti Gesù parla di questo concetto in Giovanni 12:24 e dice che il seme deve morire per portare frutto.

Qui sta parlando del chicco di grano ed è molto particolare perché è un seme che ha delle particolarità:

Quando pianti un chicco di grano nel terreno, non resta com’è. Succede qualcosa di profondo:

1. Beve acqua dal terreno e si gonfia.
2. La sua buccia esterna si rompe: è come se il seme morisse.
3. Dentro il chicco c’è nutrimento prezioso che viene consumato per far nascere la vita nuova:

• Una piccola radice spunta e cresce verso il basso.
• Un germoglio cresce verso l’alto, verso la luce.

Con il tempo, da quel seme nasce una pianta di grano, che poi produce molti altri chicchi.Il chicco non scompare, ma cambia completamente. Per diventare una pianta piena di frutti, deve smettere di essere solo un seme. È una morte apparente, ma in realtà è l'inizio della vita nuova.

Questa è la legge spirituale del Regno. Giovanni Battista ha vissuto per preparare la via ed è morto senza vedere il compimento. Non ha fatto miracoli, non ha scritto libri, non ha avuto visibilità dopo Gesù. Eppure Gesù ha detto: "Tra i nati di donna, nessuno è più grande di Giovanni". Perché? Perché amava Gesù e ha saputo morire a sé stesso. Oggi tutti vogliono lasciare un segno, ma pochi vogliono morire per portare frutto. Morire a se stessi significa rinunciare al controllo, al bisogno di essere riconosciuti, amati, capiti. Significa dire: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me". Quando il seme muore, la vita vera comincia. È così che si porta molto frutto. La generazione di Giovanni è quella che ama Gesù talmente tanto da perdere la testa per lui.