Generazione ZeloCampione

Hai mai acceso una candela e poi dimenticato di proteggerla?

Alla prima corrente d’aria, si spegne. Lo stesso accade con lo zelo: non basta accenderlo una volta, bisogna nutrirlo e custodirlo ogni giorno.

La passione, se lasciata a sé stessa, svanisce. Lo zelo, invece, diventa una fiamma stabile solo se alimentata dall’“aria spirituale”: la preghiera, la Parola di Dio, la comunione con i fratelli e il servizio concreto.

Senza queste cose, lo zelo si affievolisce fino a spegnersi.

Gesù stesso ci mostra questo modello. Nei momenti cruciali del Suo ministero, si ritirava in disparte per pregare. (Marco 1:35 NR06: “La mattina presto, mentre era ancora buio, si alzò, uscì e andò in un luogo deserto; e là pregava.”)

Il Suo zelo non era alimentato dalla folla o dal successo, ma dalla comunione intima con il Padre.

Lo zelo non cresce automaticamente: va custodito. È come una fiamma che, se protetta e nutrita, diventa capace di riscaldare chi ci sta intorno.

Se trascurata, invece, lascia spazio al freddo della stanchezza, della superficialità e dell’indifferenza.

Allora chiediti: cosa stai facendo per alimentare la tua fiamma interiore? Dedichi tempo ogni giorno per respirare la presenza di Dio? Cerchi di nutrirti con la Sua Parola o lasci che le distrazioni soffochino il tuo fuoco?

Lo zelo è un dono che Dio accende in noi, ma la responsabilità di mantenerlo vivo è nostra. Come il fuoco che ha bisogno di ossigeno per bruciare, anche il nostro cuore ha bisogno di essere rinnovato continuamente nella presenza di Dio.