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Il silenzio della fede

Ogni cristiano devoto sa che, nell'arco del suo cammino di fede, si ritroverà spesso a ricevere pesanti accuse da parte del suo nemico: il diavolo.

Come frecce infuocate, il diavolo lancia contro di noi le più disparate tipologie di bugie, pettegolezzi e ingiurie.

La verità è che tutte queste cose fanno parte di una strategia volta a farci perdere la pazienza. Ci vuole provocare, portandoci a reagire in maniera scomposta, al fine di rincarare la dose delle accuse dicendo: “E tu saresti un figlio di Dio che reagisci così?”.

Se ci rendiamo conto di essere in questa situazione, impariamo da Gesù.

In Marco 15:5 (NR06), di fronte ai religiosi che lo accusavano e a Pilato che lo interrogava, Gesù scelse il silenzio delle parole.

Non aggiunse altro.

Scelse, piuttosto, di far parlare la sua testimonianza, le sue opere di bene compiute in mezzo al popolo, il suo amore per Dio Padre.

Gesù sapeva chi era e cosa stava facendo su questa terra; le accuse del nemico non avevano alcuna rilevanza.

Anche noi scegliamo di fare lo stesso. Scegliamo per fede di stare in silenzio davanti alle accuse del nemico e di elevare la nostra voce in preghiera a Dio.

Dio ti benedica, buona lettura!