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Il primo giorno, oltre a stabilire Dio come unica entità creatrice, decretando l’inizio e quindi il tempo, viene sancito anche un altro concetto: la luce. La luce non è creata, ma semplicemente chiamata ad essere ‘Sia la luce’ (in Ebraico Yehi Or): la sua manifestazione, la sua essenza, la sua presenza. Se ti stai chiedendo che tipo di luce sia, siamo certi che non sia il sole o la luna perché verranno creati solo al quarto giorno.

Il mondo rabbinico si chiede ancora oggi di che luce si tratti. Genesi Rabbah esprime il concetto che si tratti della luce avvolgente della Presenza Divina manifestata nella creazione. Sappiamo che la manifestazione della Presenza Divina è Gesù e nessun altro (Colossesi 1:15,19).

Lo stesso concetto lo troviamo nel prologo del vangelo di Giovanni (1:5,9), parlando della Parola presente sin dal principio, viene espresso il concetto della vera luce degli uomini. Continuando questo concetto biblico, terminiamo con l’ultimo libro della Bibbia: Apocalisse. Nell’ultimo capitolo, il verso cinque ci conferma che alla fine dei tempi, nella Gerusalemme celeste, il Signore sarà la nostra luce.

Oltre a dar prova della divinità di Gesù, quello che mi preme più di tutto, è portarti a pensare che in qualsiasi oscurità ti possa trovare in questo momento, l’unico che può mostrarti la verità della tua vita è Gesù: la luce del mondo. Infatti, Gesù stesso dice nel vangelo di Giovanni 8:12 che Lui è la luce e chiunque cammina in Lui non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. Per questo Dio manifesta la luce della Sua presenza in modo che tu abbia chiaro il sentiero. Nella creazione, la luce porterà l’essere umano a vedere ciò che Dio ha preparato; quella completezza può essere vista solo attraverso Gesù.

Dio non ha bisogno della Sua luce, tu sì!