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Il Viaggio Di Ritorno a DioCampione

Il Viaggio Di Ritorno a Dio

GIORNO 1 DI 3

Qualcuno ha definito la Quaresima come il viaggio di ritorno a Dio, un cammino di 40 giorni che ci porta alla Pasqua.
Il numero 40, per gli ebrei, è collegato ad un cambiamento ciclico, un cambio di stagione. Ne troviamo riferimenti nella Scrittura: il diluvio durò 40 giorni e accadde per purificare e portare un nuovo inizio. Mosè ricevette sul monte le tavole durante un periodo di 40 giorni e 40 notti sotto la nuvola; Gesù digiunò per 40 giorni nel deserto e alla fine fu tentato dal nemico.
Una donna, per portare alla luce il bimbo cresciuto nel suo grembo, ha bisogno di 40 settimane. Tutto questo mi indica un ciclo che si chiude per aprirne uno nuovo.
Se prestiamo attenzione notiamo, tuttavia, che sia nel caso di Noè che in quello di Mosè fu necessaria l’ubbidienza. Per la donna in travaglio è necessario spingere. Per Gesù la resistenza alle tentazioni. Perché sto facendo riferimento a tutto questo? Semplice da intuire, ma un po’ più complicato per quel che riguarda la messa in pratica: è necessario che facciamo la nostra parte!
Per un passaggio, un cambiamento, per partorire una promessa, sono richieste disponibilità, ubbidienza, forza e una spinta.
Siamo in tempi di opportunità e non possiamo ignorare che per ogni passaggio è richiesta volontà, decisione e consacrazione.
Buon lavoro e buona lettura.

Giorno 1

Ti sei mai perso?
A me è capitato, ci si sente smarriti. Dove andare? Che strada prendere? Dove sono finito? La prima cosa che fai è trovare qualcuno che ti possa dare una direzione.
In questa vita secolare, a tratti più o meno lunghi, viviamo momenti di disorientamento che vanno ben oltre strade asfaltate.
Tante volte fuggiamo per paura o per delusione e ci ritroviamo soli e avviliti.

Cosa fare quando non sai cosa fare?
Non temere! Dio ti viene incontro nella tristezza e nei momenti difficili.
Quando Agar, serva di Sara, ebbe un diverbio con la sua padrona, andò via e scappò nel deserto. Si incamminò verso Shur, che vuol dire letteralmente muro. La sua fuga fu fermata dalla voce di Dio stesso che la chiamò: "Agar, serva di Sarai, da dove vieni e dove vai? Torna dalla tua padrona e umiliati sotto la sua mano".
Ci sono momenti in cui sembra di scontrarsi con qualcosa di invisibile, qualcosa che blocca e non permette di andare oltre. Ti è mai successo? Ti sei mai sentito intrappolato in una circostanza senza che tu riesca a venirne fuori? C’è uno scopo, un motivo, la crescita. Il nome Agar vuol dire fuggitiva e, attraverso la sua storia, Dio raggiunge chiunque. Anche noi che, nonostante abbiamo un altro nome, scappiamo per non affrontare persone o circostanze.
Le due domande che Dio rivolse alla donna sono quelle che senti nelle orecchie e ti portano ad un confronto con te stesso.

Da dove vieni?
Cosa c’è dietro di te? Che dolore nascondi nella tua anima? Come hai agito? Come sei stato trattato? Che rapporto avevi con Dio? Che rapporto hai con le persone a te vicine? Quando parliamo di ceneri stiamo trattando il tema dell’arresa totale. Niente è più del vecchio perché questo passa attraverso una frantumazione interiore e si affida a Dio, e da Lui dipende.
È importante fermarsi quando non sai proseguire. È fondamentale guardare indietro quando quel passato ti frena. Quale sarebbe lo scopo? Trovare una soluzione! È necessario incontrare Dio e affidare a Lui stesso i sentimenti che per noi sono come zavorre. Trovare una soluzione per continuare perché altrimenti quel muro sarà la tua barriera e la tua trappola.

Dove vai?

Dopo avere avuto un incontro diretto col passato la domanda cambia la sua proiezione. Dove vai? È Dio che deve rivelarti la via e la destinazione. È Dio che deve darti il benestare per lasciare un luogo o una zona scomoda e condurti altrove. Allora oggi chiedi a te stesso: dove sono diretto? Dio è con me in questo viaggio? L’ho coinvolto? Lo sto seguendo? Rinuncia a fare di testa tua!

Giorno 2