Le perle delle genealogieCampione

Il capitolo cinque della Genesi è la genealogia di Adamo. Ciò che colpisce di questo capitolo, a una prima lettura, è la lunga età di ogni uomo. Adamo visse 930 anni, Set 912 anni, Metusela addirittura 969 anni. Probabilmente gli effetti del frutto dell’albero della vita e le ottime condizioni climatiche e ambientali permettevano tutto questo.

Ma tra la sfilza di nomi, vengono dedicati quattro versi ad un uomo singolare: Enoc. Pochi versi che testimoniano una qualità importantissima, la fedeltà. Enoc visse 365 anni durante i quali camminò con Dio. La sua fedeltà lo rendono in qualche modo diverso da tutti i suoi simili, perché a un certo punto il Signore decide di prenderlo con Sé non facendolo passare per la morte. C’è un insegnamento importante per noi. Qualcuno crede che per ottenere la vita eterna basta credere una volta in Gesù, fare una bella preghierina di confessione e continuare poi a vivere la propria vita come meglio si crede. La Bibbia non ci insegna questo: chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. È vero, basta credere in Gesù per essere salvati; è vero, basta chiedere perdono per essere perdonati, ma la perseveranza nelle vie di Dio, camminare con Dio e restare fedele alla volontà di Dio ci assicurerà la vita eterna.

La costanza ci apre anche le porte per l’unzione.

Quando il Signore volle rapire Elia in cielo in un turbine, Eliseo non volle per nessun motivo lasciare il suo maestro. Alla fine ricevette una parte doppia dell’unzione. La storia di Enoc, come quella di Eliseo, ci ricorda che se vogliamo essere unti e pronti per il servizio del Signore dobbiamo necessariamente percorrere la via della fedeltà.

Anche oggi camminerai con Dio?