Lettera ad una mamma che ha appena perso il proprio bambinoCampione

Giorno 2 – Il momento della separazione

Parola fredda, quella che i medici usano: “espulsione dei tessuti”. Come se il tuo corpo dovesse liberarsi dell’indesiderato, quando invece è letteralmente costretto a tirare fuori ciò che ha nutrito fino a poco prima.

Soffrivi fisicamente durante il processo, è vero, ma la tua anima, in quella sala medica, ha lanciato urla ben più strazianti di quelli del parto. Grida di chi soffre senza poter avere in cambio la restituzione della vita. Dolore che non sarebbe stato risanato e sostituito dal pianto del tuo bambino.

Ora che sei libera dal senso di colpa, dai la possibilità al tuo cuore di ripercorrere il momento e di accogliere quel grido. Sii tu quell'abbraccio di cui tu stessa hai bisogno, e io, mentre scrivo per te prego affinché, durante la lettura, il tuo pianto possa essere liberatorio e pieno di amore.

In quella mia notte di lacrime, Dio ha letteralmente aperto gli occhi del mio spirito per mostrarmi mia figlia, e credimi, in un attimo il dolore ha iniziato ad evaporare, come se una luce forte proveniente direttamente dal cielo spingesse via con la sua energia tutta la nebbia che confondeva i miei pensieri: la potenza della rivelazione.

È stato un attimo, che non scorderò mai: l’ho vista correre, crescere ad ogni passo che faceva fra i prati sconfinati del cielo e cercare l’abbraccio di Gesù. Dopo qualche ora, una mia amica, completamente ignara dell’accaduto, mi chiamò per raccontarmi che aveva appena visto, pregando, una bambina piccola fra le braccia di Gesù e non capiva cosa questa visione volesse dire.

Capisci quanto sia potente tutto questo? Quando anima e corpo hanno fitte così lancinanti, ecco che lo spirito può elevarsi molto in alto per portarci in dimensioni completamente diverse dalle vicende umane: lì dove tutto è più alto, più grande, più profondo, più vero.

“Dio, apri ora i miei occhi, si tolga da me ogni velo di umanità; che io possa ricevere la pace sapendo che Tu sei sovrano, sempre, che io capisca o meno cosa accade nella mia vita. Oggi voglio rinnovare la mia fiducia in Te perché sei Dio.

Amen!”