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Giorno 2 – I vitelli d’oro di oggi

Quando pensiamo all’idolatria, spesso immaginiamo statue d’oro o antichi riti pagani.

Ma la verità è che i “vitelli d’oro” non sono rimasti confinati al deserto con il popolo d’Israele: esistono ancora oggi, solo con forme diverse.

Nel libro dell’Esodo leggiamo che, nell’attesa di Mosè sceso dal monte Sinai, il popolo si lasciò prendere dall’impazienza e costruì un vitello d’oro per adorarlo.

Avevano appena visto miracoli incredibili: il passaggio del Mar Rosso, la manna nel deserto, eppure bastò un momento di incertezza per rivolgere il loro cuore a un idolo.

Non è lo stesso anche per noi? Quando le risposte di Dio sembrano tardare, quando ci sentiamo insicuri, spesso corriamo a cercare rifugio in ciò che è visibile e immediato.

Non un vitello d’oro di metallo, ma idoli moderni come:

• Il denaro e il successo: pensiamo che se solo avessimo di più, finalmente saremmo felici.
• Il riconoscimento e l’approvazione degli altri: viviamo per i "like", i complimenti, l’immagine che gli altri hanno di noi.
• Le relazioni: cerchiamo in una persona ciò che solo Dio può darci: identità, scopo e sicurezza.
• Il piacere e il divertimento: usiamo hobby, viaggi, o persino dipendenze per riempire un vuoto interiore.

Nessuna di queste cose è sbagliata di per sé. Il problema nasce quando diventano il nostro centro, il nostro “dio”. Quando ci ritroviamo a pensare: “Se perdessi questo, non avrei più valore.”

Gli idoli moderni promettono pace, ma lasciano vuoto. Promettono sicurezza, ma non resistono alle tempeste della vita. Ci fanno credere di essere “in controllo”, ma alla fine ci tengono in catene.

La verità è che solo Dio può riempire quel desiderio di eternità che ci portiamo dentro. E oggi, il Suo invito è chiaro: smetti di inseguire “vitelli d’oro” e torna a guardare a Lui.

Chiediti: quali cose stanno prendendo troppo spazio nel mio cuore? Qual è quella cosa senza la quale penso di non poter vivere? Lì, molto probabilmente, si nasconde il tuo vitello d’oro.

Ma la buona notizia è che non sei schiavo. Con un atto di fede, puoi lasciare andare quegli idoli e scegliere di mettere Dio di nuovo al centro.