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GIORNO 7 DI 10

Ciò che modella i nostri figli: l’energia dell’incoraggiamento. (3/4)

La quantità di incoraggiamenti contenuti nella Bibbia ci fa pensare che essi siano uno dei nostri bisogni primari. Dio incoraggia noi, e noi genitori dobbiamo fare lo stesso con i nostri figli!

L’incoraggiamento consiste nell’infondere coraggio attraverso le nostre parole, gli sguardi, gli abbracci. È ritrovare motivazione, fare uscire dal guscio, infondere autostima, e continuamente trasmettere quella carica che le esperienze negative cercano di rubarci.

Ci sono almeno tre aspetti sui quali i figli (e anche noi) hanno bisogno di essere costantemente incoraggiati. Un episodio della vita di Gesù raccontato in Marco 1:10-11 ci aiuta ad identificarli.

Ad un tratto, come egli usciva dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. Una voce venne dai cieli: “Tu sei il mio diletto Figlio, in te mi sono compiaciuto”.

Il primo riguarda l’identità: “Tu sei il mio figlio”. Sono parole che rinforzano il senso di appartenenza e quindi la certezza che la casa sarà un posto sempre accogliente, con persone che non solo ti accettano ma ti amano per quel che sei e non per ciò che riesci a fare. Dio stesso ricordava a Gesù che c’è un legame speciale tra di loro che nessuno avrebbe potuto spezzare.

Il secondo aspetto riguarda l’amore: “Tu sei il mio diletto figlio”. Dio Padre sta affermando che nulla avrebbe potuto compromettere il Suo amore per Gesù. L’amore necessita sicurezza, fedeltà, costanza e Dio lo sta collegando alla Sua stessa natura di Padre. Ogni figlio ha bisogno di sentirsi amato, nonostante tutto, al di là di ogni cosa. Cresciamo in una cultura che esalta gli obiettivi, che condiziona ogni bene al raggiungimento di traguardi e meriti. Tutto questo a discapito dell’amore incondizionato. Credo che queste parole risuonavano nel cuore di Gesù, nei momenti più difficili, e l’abbiano aiutato a superare le situazioni più dolorose nelle quali è stato abbandonato e umiliato da tutti.

Il terzo aspetto riguarda il proprio destino. Dio stesso dice a Gesù che "in lui si è compiaciuto", ovvero che è stato scelto per uno scopo preciso, scopo che solo Lui può adempiere. Sviluppare la consapevolezza che siamo unici, con uno scopo importante, e che siamo parte di qualcosa di più grande di noi, dà significato alla nostra vita e ci dona la forza per superare le sofferenze, vincere le difficoltà, le opposizioni, abbattere la pigrizia e lo sconforto che, ogni tanto, ci assalgono con l’obiettivo di rallentarci.

Stiamo incoraggiando i nostri figli con le nostre parole, i nostri sguardi, i nostri abbracci?

In che modo li stiamo aiutando a ricaricarsi interiormente?

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Vorremmo ringraziare Fabio Notarnicola per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: https://linktr.ee/notarnicolafabio