Testimonianza e TolleranzaCampione

Paolo e i filosofi di Atene

Giunto ad Atene durante il suo secondo viaggio missionario, Paolo fu invitato dai filosofi che lo avevano ascoltato nell'agorà affinché spiegasse il suo insegnamento perché essi lo trovavano "strano" (Atti 17:19,20). Paolo inizia da un'osservazione sulla religiosità degli ateniesi e nel suo discorso dimostra una profonda conoscenza della cultura greca del tempo, citando anche alcuni dei loro poeti.

Non si trattiene dal dire cose che possono offendere la sensibilità dei suoi ascoltatori:

• Dio non abita in templi (v.24). Quanti ce n’erano ad Atene!
• Tutte le nazioni derivano da un solo uomo (v.26). I Greci ritenevano di essere una razza superiore.
• Il dominio di regni e imperi è sotto il controllo di Dio (v.26) e non dovuto alla forza militare dei popoli.
• L’arte e la scultura non possono rappresentare degnamente Dio (v.29). L'arte greca è famosa anche ai nostri giorni e all'epoca era un fiore all'occhiello.
• L’epoca d’oro della cultura greca è inclusa in quello che Paolo definisce i tempi dell’ignoranza (v.30).
• Termina annunciando la risurrezione dai morti (vv.31,32), questo concetto, per i Greci, era assurdo e inaccettabile.

Anche se molti filosofi non hanno accettato il messaggio di Paolo, alcuni hanno cominciato a credere (v.34). Noi non vogliamo vincere dibattiti ma portare anime a credere in Gesù.

Che cosa possiamo imparare noi da questo? La verità può sembrare intollerabile o troppo semplice per alcuni, ma non deve essere nascosta. Dobbiamo essere rispettosi delle persone, senza mirare a far loro piacere o assecondare le loro idee e tabù.