Testimonianza e TolleranzaCampione

Come testimoniare (2)

Non temere il disaccordo

Non dobbiamo essere inutilmente polemici, né avere una reputazione che ci vede sempre e comunque contrari a tutto e a tutti. Non dobbiamo nemmeno tacere per paura di essere in disaccordo con gli altri. Possiamo “concordare di non essere d’accordo”.

Il rispetto per la persona non ci impedisce di essere in disaccordo con la sua idea, come abbiamo visto dagli esempi di Cristo e Paolo. Evitare argomenti spigolosi non ci fa guadagnare il rispetto degli altri. Gesù disse che il sale che perde il suo sapore viene calpestato dagli uomini (Matteo 5:13). Proprio questo sale non deve mancare nel nostro parlare (Colossesi 4:6).

Proteggere i deboli

Se da un lato dobbiamo rispettare le idee sostenute in buona fede dalla gente a cui testimoniamo, dall'altro non possiamo "tollerare" la prevaricazione di chi inganna i più deboli. Dobbiamo saper parlare chiaramente, guidati in questo dal Signore come Paolo con il mago Elima (Atti 13:9-12).

Evitare “dispute di parole”

Paolo esorta Timoteo ad insegnare nella chiesa di Efeso che non facciano dispute di parole (2 Timoteo 2:14). Alcuni insistono sulla necessità di usare le parole esattamente come facciamo noi. Dobbiamo comunicare l'essenza del Vangelo, non la nostra terminologia.

È certamente importante che gli altri comprendano le parole che usiamo, ma è altrettanto importante che siamo in grado di cogliere nelle parole degli altri quello che realmente vogliono dire e accettare la sostanza e la buona fede. La forma potrà essere affinata con il tempo.