Oltrepassare Il Dolore e la PerditaCampione

FUGA NELLA CAVERNA: UN’ESPERIENZA COMUNE A TUTTI

“Davide partì di là e si rifugiò nella spelonca...” (1 Samuele 22:1)

LO psicologo Daniel Goleman afferma che entusiasmo e perseveranza di fronte alle battute d’arresto, sono ciò che distingue chi eccelle in qualcosa. Il modo di rispondere ai fallimenti ha più rilevanza del quoziente intellettivo, del fascino, della ricchezza. Allora, come mai il fallimento paralizza alcuni, mentre per altri è uno stimolo costruttivo? Davide, per un certo periodo di tempo, non riusciva proprio a perdere; ogni cosa che toccava si trasformava in oro. Il profeta Samuele lo unse come futuro re d’Israele, sconfisse il gigante Golia, il re Saul lo scelse come guerriero e musicista, l’esercito lo adorava e scrisse cantici sulle sue gesta valorose. Ad un tratto, però, tutto questo andò perduto. Il lavoro e il matrimonio fallirono; Samuele, suo mentore, morì: Jonathan, l’amico del cuore, non poté aiutarlo e i soldati di Saul lo braccarono al punto che Davide dovette nascondersi in una caverna. Ognuno di noi, nel corso della propria vita, passa del tempo in una caverna! È il luogo dove ci nascondiamo quando tutti i supporti umani crollano: il datore di lavoro ti licenzia, sei coperto di debiti, i tuoi sogni si sono frantumati, hai perso una persona cara, la salute è minata. La parte peggiore, però, è il dubbio di essere stati abbandonati da Dio, “Dio mi ha dimenticato; non ne uscirò vivo”. La caverna è il luogo dove conosceremo noi stessi in profondità, aspetti del nostro essere che solo lì possono rivelarsi. È anche il luogo dove Dio può modellarci al meglio, proprio perché manca ogni altro sostegno. Tutto ciò che abbiamo è Dio e scopriamo che Egli è abbastanza. Nella caverna le nostre inadeguatezze ci confermano che siamo fuori gioco e Dio riempie della Sua forza la nostra debolezza. Benvenuto nella caverna!