Dio Non Mi Ha Guarito!Campione

Era solo il primo.

Tutto è iniziato il primo giorno dell'anno, e come capitava spesso, dopo aver festeggiato insieme la sera precedente, il giorno dopo ci riunivamo tutti di nuovo a casa mia, per pranzare insieme e passare il primo giorno dell'anno in compagnia degli amici più cari, dei fratelli della Chiesa e della famiglia.

Quel giorno aspettavamo circa 30 persone per il pranzo, ed io e mia moglie sin dalla mattina, anche se un po’ stanchi e assonnati, avevamo iniziato i preparativi per accogliere i nostri ospiti. Tra una cosa e l'altra, come di solito capitava quando eravamo impegnati, scherzavamo tra di noi e con i bambini, ma ad un certo punto, mentre davo per l'ennesima volta fastidio a mia moglie mentre cucinava, lei prese il contenitore del pepe e me ne lanciò un po’ contro. Ovviamente, la prima reazione fu un forte starnuto, che però mi procurò un dolore lancinante nella zona polmonare destra.

Da quel momento in poi cominciai a sentirmi male. Non respiravo bene, facevo fatica a muovermi e dovetti andare al pronto soccorso immediatamente, lasciando tutto com’era e senza neanche avvisare gli ospiti che sarebbero arrivati di lì a poco.

Rimasi tre giorni ricoverato al pronto soccorso, e solo dopo aver fatto tutti gli esami di controllo, fui chiamato dal medico nel suo studio, per espormi la sua diagnosi, che avrei dovuto approfondire urgentemente nei giorni successivi con degli specialisti oncologici.

Tumore, cancro, quanto ci spaventano queste parole! Puoi essere anche la persona più forte di questo mondo, ma al suono di queste due piccole parole, le gambe cominciano a tremare e tutte le tue certezze cominciano a venir meno. Eppure, era solo un'ipotesi, dovevano ancora confermare la diagnosi attraverso gli esami, ma già sentivo la mia vita venir meno.

Dopo circa un mese, e dopo aver fatto tanti esami, anche abbastanza invasivi, arriva la diagnosi definitiva. Si trattava di un piccolo tumore neo formatosi al polmone destro. Non c'è tempo da perdere mi disse il medico, sei giovane, dobbiamo subito intervenire con una cura mirata, visto che abbiamo avuto la fortuna di averlo scoperto subito. Avrei dovuto compiere trentacinque anni a luglio di quell’anno.

Non avevo ancora compreso bene tutto quello che stava accadendo, quella parola aveva sconvolto la mia vita, che intanto mi stava passando davanti come un random flashback. Non mi sentivo affatto fortunato in quel momento, e non avevo realizzato la rilevanza di quella diagnosi, tanto che quel medico, anche lui giovanissimo, mi disse molto apertamente, e quasi in modo crudele, che forse non avrei neanche compiuto gli anni quell’anno. Mancavano solo sei mesi a quel giorno.

Tornai a casa sicuro e convinto che, non appena mi fossi inginocchiato ed avessi pregato il mio Dio, Egli avrebbe risolto la cosa, come del resto Gli avevo visto fare in tante altre occasioni per altri. Perché non dovrebbe guarirmi? Lui può! Lo so! Lo ha fatto tantissime volte! Ne sono testimone!

Solo che, quando mi misi in ginocchio, tutte queste mie convinzioni sparirono.

Pensi di essere abbastanza forte da poter affrontare qualsiasi cosa, ma quando ci sei dentro, sei costretto davanti ad una dura realtà, ovvero, che hai dei limiti invalicabili. La mia unica preghiera per la mia guarigione, di cui vi ho parlato nei giorni precedenti, ebbe successivamente una chiara ed esplicita risposta, “la Mia Grazia ti basta”. Potrà mai Dio, il mio Dio, rispondere così ad una richiesta di guarigione? Io non sono l’apostolo Paolo! Sono soltanto Ugo! Non sarà troppo per me?

Guardandoci allo specchio, non facciamo altro che vedere chi realmente siamo e quanta poca fede abbiamo. Ma dimentichiamo sempre che Gesù è “Colui che crea la fede e la rende perfetta”. Basta rivolgerci a Lui ogni volta che ci rendiamo conto di essere mancanti, e Lui, attraverso lo Spirito Santo ci viene incontro con “sospiri ineffabili”, facendo sì che la nostra poca fede sia abbastanza per smuovere le montagne che ci sono davanti.