“Andrà tutto bene” non è solo una frase ottimista

Non è un mantra magico per attrarre energie positive, né un modo superficiale per pensare positivo. È molto di più: è una dichiarazione di fede nella Parola di Dio.

A pronunciarla fu una donna, una madre che aveva appena perso il figlio. Non si arrese, non organizzò subito il funerale, ma si mise in cammino verso il profeta che le aveva annunciato quella nascita. Invece di disperarsi, fece un atto di fede. E da quell’atto, scaturì un miracolo: la risurrezione di suo figlio.

Questo è un grande esempio di coraggio e fiducia.

Anche noi, davanti alle difficoltà più grandi, non dobbiamo arrenderci subito. Prima di dire “è finita”, prima di seppellire i nostri sogni, dobbiamo dichiarare: “Andrà tutto bene”.

Anche davanti alla morte, al dolore, all’oscurità, dobbiamo continuare a parlare con fede. Perché la fede vede una via dove non c’è, intravede la luce nel tunnel, afferra la speranza anche quando tutto sembra perduto.

La fede guarda a Dio e confida nel Suo intervento, anche quando la realtà dice il contrario.

Non celebriamo funerali anticipati ai nostri sogni.

Dio ha l’ultima parola; non la paura, non il fallimento, non la morte. La Sua parola è vita, speranza, risurrezione.

Alla fine, comunque vadano le cose, andrà tutto bene, perché chi crede ha un futuro glorioso: cammina tra le difficoltà, sì, ma sa che in fondo alla strada c’è la risurrezione.

C’è un Regno eterno che ci aspetta. Per questo possiamo dire con certezza: andrà tutto bene.