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L’Avvento (Giorni 8-14): Spera in Dio fino a quando spunti il giorno e le ombre fuggano.Campione

L’Avvento (Giorni 8-14): Spera in Dio fino a quando spunti il giorno e le ombre fuggano.

GIORNO 1 DI 7

Isaia 49
Il mansionario del nuovo servo

Oggi è la seconda domenica dell’Avvento, che ci invita a sperare in Dio fino a quando spunti il giorno e le ombre fuggano.

Isaia 49 illustra la costituzione del nuovo servo del Signore, perché quello precedente era incapace e ricalcitrante. I primi tredici versetti costituiscono il mansionario del nuovo servo. Questa figura enigmatica è strettamente collegata a Israele, ma i due non sono la stessa persona, nonostante essi portino lo stesso nome (versetto 3).

Appunto, il nuovo servo sarà un individuo che ricondurrà Giacobbe al Signore e gli scampati di Israele nel loro paese (versetti 5, 6, 8, e 10). Egli avrà un ruolo liberatorio, proclamando: “«Uscite», a quelli che sono nelle tenebre” (versetto 9). Questo aspetto è ulteriormente sottolineato, dal versetto 14 in poi, dal riferimento alla redenzione di Sion, che il Signore non dimenticherà mai, perché ella è scolpita sulle palme delle Sue mani. Il nuovo servo è legato a Israele, come una madre al figlio delle proprie viscere; eppure, i destinatari immediati sono le isole e i popoli lontani (versetto 1).

Consideriamo Isaia 49:6b.

[Il Signore mi disse:] “Voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra”.

Sì, il mansionario del secondo servo assomiglia a quello del primo e se ne discosta. Innanzitutto, Dio avrebbe fatto del Suo servo fedele “la luce delle nazioni”, che ricorda Isaia 42:6, ma, al contrario di Giacobbe, il secondo “Israele” avrebbe mostrato una dipendenza costante e fiduciosa nel suo Dio, l’unica fonte della sua forza (versetto 5).

Il primo “Israele” riceve una chiamata profetica a proclamare la presenza, il piano e il potere del Signore. Anche il servo fedele riceve un compito profetico, indicato nel versetto 2, quando egli afferma che Dio ha reso la Sua bocca “come una spada tagliente”. I versetti 3 e 6 specificano che Egli avrebbe glorificato Dio e richiamato tutti al Signore, ma, essendo “disprezzato dagli uomini”, avrebbe provato un senso di futilità per gli sforzi profusi nella Sua missione, che solo Dio avrebbe potuto rendere efficace e vincente (versetti 4 e 7). Oltretutto, il servo fedele sarebbe diventato il Pastore che ha pietà dei popoli vicini e lontani, facendoli riposare in verdeggianti pascoli (versetti 9 e 10).

Nell’ultima analisi, il servo fedele è l’agente del Signore, l’espressione concreta della Sua consolazione, annunciato in Isaia 40:1 e confermato in 49:13. In altre parole, l’opera del servo è l’opera di Dio. Il piano divino sarebbe stato portato a compimento con l’iniziativa di Dio per mandare nel mondo il servo fedele, il potere di Dio per sostenerlo, e la promessa di Dio per vendicarlo.

Noi esseri umani avevamo bisogno di un servo proprio come Lui, onorato agli occhi del Signore e già designato prima della fondazione del mondo e fin dal grembo materno (Isaia 49:2 e 1 Pietro 1:20-21). Tutto il Suo agire mirava a uno scopo solo, cioè che la tua fede e la tua speranza fossero riposte in Dio.

Scrittura

Giorno 2

Riguardo questo Piano

L’Avvento (Giorni 8-14): Spera in Dio fino a quando spunti il giorno e le ombre fuggano.

Questa serie di tre piani biblici segue la stagione dell’Avvento che conta i giorni che mancano al Natale e ci insegna a sperare nel SIGNORE, persino in tempi tenebrosi e pieni d’angoscia. In questa seconda parte dello studio, che copre i giorni 8-14, rifletteremo su Isaia 49-55, il cui tema è: “Cercasi il servo fedele”.

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Vorremmo ringraziare Insieme (Chiesa cristiana evangelica di Caselle Torinese) per aver fornito questo piano. Per maggiori informazioni per favore visita: https://www.insiemecaselle.it/