L’Avvento (Giorni 8-14): Spera in Dio fino a quando spunti il giorno e le ombre fuggano.Campione
Isaia 50
Il discepolo di Dio
Nel nostro brano di oggi, i primi tre versetti costituiscono una domanda retorica che il Signore pone a Giacobbe, il primo servo, esponendo in tal modo le sue ragioni per averlo rimpiazzato. Le domande suggeriscono che Israele incolpi Dio per l’esilio in Babilonia. Due metafore seguono: la prima raffigura Sion come una donna ripudiata senza motivo da suo marito, il Signore; la seconda ritrae gli Israeliti come figli venduti in schiavitù dal proprio padre, il Signore, affinché Lui regoli un debito con il Suo creditore. Dio risponde all’accusa. Nello specifico, lancia una sfida: “Fornite le prove! Sono i vostri peccati che ci hanno separati. Mi avete abbandonato per primi. Quando ti ho cercato e chiamato, nessuno mi ha risposto. Ero pronto a salvarvi e ho il potere di farlo”. Il testo lascia intendere che Israele non aveva nulla da rispondere e, nel silenzio, il nuovo servo parla.
Sì, nei versetti da 4 a 11, il nuovo servo parla, ma in un modo caratteristico del genere letterario della profezia. È come se noi lettori ci trovassimo di fronte a una curvatura spazio-temporale. Il nuovo servo del Signore guarda a posteriori, per descrivere Sé stesso e il suo agire (futuro?) come se fosse già accaduto; ad esempio: “mi percuoteva ... mi strappava la barba ... ho reso la mia faccia dura come la pietra”. Tutto questo segnala che il compito del servo fedele esige la Sua propria sofferenza, una forma di espiazione dei peccati dei molti che sono ribelli.
Al contrario di quest’ultimi, Isaia 50:4-5 evidenzia che il nuovo servo non è ribelle e neanche muto o sordo come il precedente:
Il Signore, Dio, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco. Egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti come ascoltano i discepoli. Il Signore, Dio, mi ha aperto l’orecchio e io non sono stato ribelle, non mi sono tirato indietro.
Egli rivela la Sua ubbidienza e la Sua delizia nell’essere il discepolo di Dio e sottolinea che l’insieme del Suo agire dipende esclusivamente dall’iniziativa del Signore e dal Suo potere di soccorrerlo (versetto 7). Ecco perché Egli non sarà deluso: Dio gli verrà in aiuto, per giustificarlo e vendicarlo.
Il brano si conclude con l’esortazione del servo fedele. Egli consiglia a tutti coloro che camminano nelle tenebre di appoggiarsi al Suo Dio! Si rivolge anche ai nemici del Suo Dio, coloro che preferiscono confidare in sé stessi e nelle proprie armi. Il loro rifiuto è equivalente all’autodistruzione.
E tu? In chi confidi questo giorno? Quando gli impegni e le ansie del giorno ti distraggono e ti buttano giù, ciò che devi richiamare alla mente e ti farà sperare è questa verità: Dio ti risveglia ogni mattina con le Sue misericordie (Lamentazioni 3:21-23). Grande è la Sua fedeltà e fedele era, è, e sarà il Suo servo nei nostri confronti.
Scrittura
Riguardo questo Piano
Questa serie di tre piani biblici segue la stagione dell’Avvento che conta i giorni che mancano al Natale e ci insegna a sperare nel SIGNORE, persino in tempi tenebrosi e pieni d’angoscia. In questa seconda parte dello studio, che copre i giorni 8-14, rifletteremo su Isaia 49-55, il cui tema è: “Cercasi il servo fedele”.
More
Vorremmo ringraziare Insieme (Chiesa cristiana evangelica di Caselle Torinese) per aver fornito questo piano. Per maggiori informazioni per favore visita: https://www.insiemecaselle.it/