La bontà di Dio ti spinge al ravvedimento (Parte 1)

Ciò che ci spinge a cambiare e a rinnovarci secondo l’immagine di Cristo è la presenza dello Spirito Santo in noi. È Lui che ci convince di peccato e ci attira sempre più vicino a Dio, suscitando in noi il desiderio di assomigliargli.

L’apostolo Pietro, nella sua prima lettera, ci esorta a deporre ogni malizia, inganno, ipocrisia, invidia e maldicenza. E aggiunge:“se pure avete gustato che il Signore è buono” 1 Pietro 2:3 DB1885. In altre parole: se davvero avete sperimentato la bontà del Signore, allora queste cose non possono più trovare spazio nella vostra vita.

La bontà di Dio ci rende intolleranti al male, perché in Lui non c’è alcuna tenebra. Quando gustiamo quanto Egli è buono, i nostri occhi si aprono su ciò che è vero, puro, giusto e santo. Per questo, tutto ciò che non glorifica Dio e non rispecchia il Suo carattere deve essere rifiutato.

Il modo per crescere e vivere secondo questa realtà è accostarci ogni giorno al puro latte della Parola, che ci nutre e ci guida nel cammino di santità.

Ricordiamoci chi siamo: una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una nazione santa, un popolo acquistato da Dio, affinché proclamiamo le Sue meraviglie. Egli ci ha chiamati dalle tenebre alla Sua luce. Abbiamo ricevuto misericordia. Abbiamo gustato la Sua bontà. E questa bontà ci trasforma e ci spinge, ispira, esorta al ravvedimento, a un atto di conversione e cambiamento di direzione e di vita.

Noi abbiamo bisogno di questa BONTÀ, perché è molto meglio essere spinti piuttosto che obbligati, l’obbligo è legato alla paura, la spinta e l’esortazione sono i legami d’Amore che ci conducono al timore riverenziale, al rispetto e all’onore che l’uomo deve avere verso il Suo creatore.