Là il Signore ha ordinato la benedizione

Ci sono parole nella Scrittura che, pur nella loro semplicità, portano con sé un senso di eternità. Il Salmo 133 è una di queste perle: breve, ma denso di significato. È un canto alla comunione fraterna, scritto dal re Davide, uomo che ha vissuto tanto l’isolamento quanto la forza dell’amicizia e della solidarietà.

Davide ha trascorso anni lontano da casa, spesso in fuga, rifugiato in grotte, ma circondato da uomini leali, amici diventati fratelli nel cuore.

Forse pensando a loro – o alla sua famiglia e alla sua gente – Davide parla della felicità che si prova quando c’è unità tra chi si vuole bene.
“Ecco quanto è buono e quanto è piacevole che i fratelli dimorino insieme.” Salmo 133:1 IRB20

Questa unità, vera e profonda, è più di una semplice convivenza: è uno spirito condiviso, un vincolo sacro. Davide la paragona a:

• Olio profumato, quello dell’unzione sacerdotale, che consacra e distingue. Così è la comunione vera: santa, preziosa, benedetta.

• Rugiada dell’Hermon, che scende rinfrescando i monti. Un’immagine di rinnovamento e vita, come la fraternità che ristora il cuore.

E poi, il punto culminante:

“Là infatti il Signore ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno.” Salmo 133:3 NR06

Dove c’è unità vera, Dio non solo visita, ma comanda la benedizione.
Dove l’amore è sincero, nasce la vita, cresce la pace, scende la grazia.

Custodire l’unità è un atto sacro. Ogni volta che ti trovi in mezzo a chi ti ama davvero, che condivide il tuo cammino con sincerità, sei su terra benedetta, lì dimorano la benedizione e la vita.

Per questo motivo Dio ha costituito la chiesa, l’assemblea dei santi, la nostra casa e la nostra patria qui sulla terra.